BENZA BAND

 

 

 

di Tiziano Braglia


Fonte: La luna nuova - Aprile 2011, num. 36

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Benzina sul fuoco

Molti lettori non avranno mai sentito parlare della Benza Band, ma per alcuni quel gruppo, nato dalla sfrontatezza e dalla mancanza di pudore di Tiziano, Simone, Luca e Vittorio, ha significato qualcosa. Queste righe spiegano la genesi di un mito che, come disse De André, "visse solo un giorno come le rose". Una chitarra sempre scordata e dagli inspiegabili suoni acidi, un'altra sei corde fuoritempo e anzichenò, l'unico basso a una corda e una batteria che voleva suonare gli album dei Nomadi pur avendo 13 anni. Questa era la Benza Band. Il gruppo nacque un po' per caso e un po' per voglia (nel vero senso della parola), dato che si diceva in giro che se si suonava in un gruppo limonavi di più. Sicuramente eravamo un punto di riferimento per le suore di Palagano che vedevano di buon occhio il nostro rock "da oratorio". E poi non potevamo essere dei "bad guys", dato che eravamo i figli della Gabriella e della Maura, della Grazia e dell'Ornella... ma scherziamo? Ecco perché ci invitarono a suonare alla festa dell'Immacolata Concezione della Vergine Maria. La location era la mitica palestra, quella dove si giocava a pallavolo con un margine di errore minimo, quella dove spesso, da spettatori, avevamo rimirato i quadri viventi delle "ragazze delle suore". Per quella prima e storica data decidemmo di abbigliarci con i giubbotti ufficiali dell'Agip, oltre a sfoggiare improbabili capigliature verde smeraldo. Chi c'era non avrà scordato di certo cotanta sciccheria. Saranno state le luci (dei pomelli incandescenti di colori ultravioletti, che non ne fanno più), sarà stata l'emozione ma non si può dire che quella prima uscita fu memorabile. Ma per la Benza Band era solo un piccolo incidente di percorso. Decidemmo di darci dentro in sala prove, cercando di colmare un vuoto nella musica italiana. Volevamo essere l'anello di congiunzione tra la musica cantautorale e la carica punk dei gruppi che andavano allora, Nirvana, Guns n' Roses su tutti. Invece diventammo l'unico gruppo della scena palaganese che rabberciava delle cover importanti sbagliando accordi e parole. Tra di noi dicevamo: "Bah... secondo me può andare". E questo dopo avere omesso dall'esecuzione sempre le parti più difficili dei brani. Una canzone in particolare l'avevamo talmente sventrata che contribuì a renderci "simpatici": Fade to Black dei Metallica. Durata originale della canzone: 6 minuti e 57 secondi. La versione della Benza durava meno di 1 minuto e mezzo.

Di alcuni concerti sono vivi più che mai alcune perle. Una volta Luca ruppe la sola corda con cui suonava il basso. Ci girammo tutti perché non sentivamo più l'accompagnamento stordente e ubriaco del nostro bassista. Chi reggeva il basso, che con quella corda penzolante sembrava più uno stendino, era un ragazzo distrutto. Un'altra volta Simone eseguì un assolo e dal pubblico si levò un grido disperato: "Basta...". Una volta dovevamo suonare per le ragazze slovene della federazione slovena di sci e litigammo con Umberto Rioli per una motivazione che francamente non ricordo. Lui ci disse: "Ma chi vi credete di essere gli Stones?". "The answer my friend is blowing in the wind", ribattemmo noi citando Bob Dylan. Il gruppo finì quando cominciammo a capire che ci saremmo dovuti preparare per evitare figure di merda. Ma dato che non avevamo nessuna voglia di impegnarci preferimmo ascoltare gli altri. All'ombra della Benza Band nasceva un giovane sottobosco musicale che avrebbe lanciato gruppi come i Rocks Off. "La scena era loro. A noi sarebbe bastata la leggenda!"

Nota del redattore: tra il 1999 ed il 2000, tre membri della formazione originale della Benza Band intraprendono per un breve periodo il progetto Funk Lab, con l’aggiunta di Davide Ranucci alla chitarra, in sostituzione di Simone Salvatori.

 

 

Generi: Rock italiano, Rock, Pop Rock, Grunge

Periodo di attività: 1996-1998

Formazione: Tiziano Braglia (chitarra e voce), Simone Salvatori (chitarra), Luca Contri (basso), Vittorio Tagliazucchi (batteria)

Chi ci ricordano: Rats.

Da scaricare su I-Tunes: E' solo l'inizio, E una lacrima scende, La settima onda, Il sassofrasso

Da evitare come la morte: Smells like teen spirit, Fade to Black .