Nasce la nuova generazione
I cinque personaggi di questa storia hanno vent’anni esatti come età media, ma da scrivere su di loro ce ne sarebbe già un bel po’.
E non solo in senso retorico. Infatti, è soprattutto grazie all’abitudine costante, meticolosa e maniacale di uno di loro di annotare date, episodi ed impressioni, che una grande mole di informazioni su questa entità musicale è giunta intatta e dettagliata fino ai giorni nostri.
La sorte ha voluto che io fossi talmente fortunato da mettere le mani sul diario di bordo degli Still Water, la band spartiacque fra la vecchia scuola del rock palaganese e la nuova, quella dei "nati nei ‘90".
Scorrendo alcune di quelle righe, l’approccio ironico e dissacrante con cui ho scritto delle gesta dei gruppi protagonisti di questo speciale nelle puntate precedenti ha avuto un piccolo tracollo ed ho dovuto prendere quanto mai atto di una "seria" autenticità dietro tutta questa faccenda: noi tutti, rocker di provincia, tra gli amplificatori e le casse da caricare e scaricare ogni volta, tra i cavi jack, le prese multiple di corrente e le aste, tra il gestore che paga così così ed il batterista sbronzo, tra la gente che ti ascolta e la gente che non ti sopporta, tra la serata di "gloria" e quella disastrosa, tra l’assolo provato, riprovato e poi toppato durante il concerto, tra l’amicizia e la miriade di cazzate insieme, tra tutti gli spiragli di questa piccola grande passione ci abbiamo incastrato alcuni dei ricordi più cari delle nostre vite.
Ma ora basta con i sentimentalismi.
E’ il diario di Andrea "Alby" Albicini a raccontarci come tutto inizio’: "Entrai a scuola di musica insieme a Ste, nel doposcuola del 5 febbraio 2003 alle 4 e 30 di pomeriggio. Vidi il Franky con una megabatteria montata, la sua Yamaha Birch Custom con i piatti splendenti Ziljan e lui che stava collegando un mucchio di casse a dei microfoni. Senza mixer, con collegamenti assurdi: casse che entravano a microfonare altre casse in casse più grandi. Una mucchia di cavi in cassette per cavi. Tutto questo partiva da una cassa diversa dalle altre, in cui si potevano collegare fino a quattro strumenti e farli suonare tutti insieme. Quella cassa, o meglio, quell’amplificatore a 4 ingressi, della potenza effettiva sprigionata di 30W teorici mono-cono, era il Raimondo. Canali: Voce: Alby – Chitarra: Alby – Chitarra: Ste – Tastiera: Nico."
Una stanza presa in prestito da banda e coro palaganesi, piuttosto grande ma con un rimbombo pauroso; un po’ di attrezzatura collegata in un modo che dire "innovativo" non renderebbe l’idea; a gestire il tutto c’erano loro, quattro simpatici mocciosetti, fra gli undici ed i tredici anni d’età. Avanti bambini, smettetela di giocare con le chitarre. Sarebbe stata una reazione comprensibile. Pare però che i "mocciosetti" fossero piuttosto risoluti, al punto di desiderare con determinazione quel loro primo incontro ufficiale. One, two, three, four... si comincia. E al termine della prima prova, "Bambole" dei Negrita è già in repertorio.
Il battesimo risaliva a due giorni prima, all’SMS del batterista, Francy "Piaccio" Piacentini, da subito il più determinato a trascinare gli altri tre nell’impresa: "Ci chiameremo Still Water, ho visto un bellissimo film in cui il gruppo si chiamava così!".
Arriva l’estate, un buon periodo per continuare a darci dentro. Alcuni dei passaggi con cui "Alby" descrive quel periodo sono quasi commuoventi: "Cinque, sei, sette, anche otto ora là dentro, in sala prove. Ci pranzammo persino qualche volta: iniziavamo a montare alle 11, Ste andava a prendere da mangiare, a fare la spesa, e poi comodamente mangiavamo mozzarella, pane, prosciutto cotto in cima al woofer. Quante ore stupende insieme. Le finestre aperte da cui entrava aria fresca d’estate e da cui usciva il nostro Rock ’n Roll grezzo, inesperto, innocente. Chissà a quante persone abbiamo rovinato il riposo". Passano i mesi, le chitarre classiche lasciano il posto alle elettriche ed i tempi sono maturi per l’esordio dal vivo nella situazione perfetta: 23 dicembre 2003, doppio concerto: Festa della medie – Festa delle elementari. Che non si dica che non piacciono ai giovani. Prova dopo prova, i bambini diventano più grandi e la crescita musicale della band, così come quella personale dei singoli componenti, è esponenziale: Franci Piacentini si afferma, ancora giovanissimo, come il batterista dai colpi più potenti di tutta la zona nonché come potenziale colosso internazionale nel consumo di Genere Femminile Commestibile; il buffo, impacciato "Ste" reinventa se stesso nel "Magico Stiu", animale da palco, animale e basta, tipo godereccio e solido bassista. Alby, personaggio umorale quanto puro e appassionato, comincia ad affinare la propria invidiabile tecnica chitarristica e le proprie doti di frontman-cantante; Nico Fratti coltiva la sua relazione amorosa con il pianoforte, lo strumento che, a breve distanza di tempo, farà di lui "Il Maestro", uno dei musicisti più dotati e formati a cui il nostro bel paese abbia mai dato i natali.
L’esordio (davanti ad un pubblico che non abbia meno di 15 anni come età massima) avviene il 31 ottobre del 2005 al Marienplatz, la location per eccellenza del rock palaganese. Il quartetto prosegue compatto la propria strada, acquisendo sempre più esperienza, solidità ed affidabilità in tutte le occasioni dal vivo che si presentano. Tutto ciò nonostante qualche piccolo sbandamento dovuto all’età ed al successo improvviso: qualche serata euforica e qualche indigestione di groupies da parte della "premiata" sezione ritmica Piacentini-Fratti S. sono solo qualche esempio.
Il rock scorre fluido tra il classico, qualche scappatella blues ed un bel po’ di tradizione melodica italiana che vede gli Still Water anche come compositori di una manciata di brani originali, ora ricercati e pagati dai collezionisti a suon di dollaroni.
Siamo già lontani da quel "suono di chiarre classiche microfonate" (per usare le parole di Albicini) di pochi anni prima. Difficile, già da qualche anno, non considerare gli Still Water come un'entità musicale con cui confrontarsi: per alcuni, stiamo parlando della band dal contenuto tecnico più elevato della "Palagano Rock City".
La "svolta", come la definiscono gli Still Water stessi, è del marzo 2009: l’okay di Chiara Compagni alla richiesta di unirsi alla band come front-girl è entusiasta e naturale. Esattamente come è lei, vocalist ispirata e simbolo della nuova era del gruppo. La band cambia voce, ma non la voglia di migliorarsi e reinventare se stessa; da qualche sferzata elettro-pop, al funky, alla discomusic, il gruppo non manca di regalare performance memorabile per tutti i propri fedeli adepti, il tutto con una strizzatina d’occhio alle mode ed alle nuove generazioni.
Dichiarato, soprattutto ai loro esordi, è il debito dei "Waters" con la vecchia guardia (Scossa, Benza e Rocks Off prima di tutti); la novità sta nel fatto che, per le band più giovani, il riferimento, ora, sono loro.
Insomma: sono ormai nove anni che sono in giro, ma sembrano proprio lontani dall’avere esaurito gli argomenti.
E ci auguriamo che con le chitarre elettriche continuino a giocarci per molto tempo ancora.
Still Water
Generi
Pop Rock, Rock Italiano, Pop, Soul,
Alternative Rock, Funky, Discomusic, Blues
Periodo di attività
2003 – ancora in attivitàPrima formazione
Andrea Albicini (chitarra e voce),
Nicola Fratti (tastiere),
Stefano Fratti (basso)
Francesco Piacentini (batteria)
Formazione attuale
Chiara Compagni (voce), Andrea Albicini (chitarra)
Nicola Fratti (tastiere), Stefano Fratti (basso)
Francesco Piacentini (batteria)
Chi ci ricordano
Un po' tutti, un po' nessuno