PIEVE DEI MONTI (S. GIULIA)
La Chiesa di S. Giulia, che secondo la tradizione venne fatta costruire da Matilde di Canossa, inizialmente dipese dalla Pieve di Rubbiano per passare poi, nel X secolo, sotto la nuova Pieve di Polinago.
Verso la metā del XII secolo venne elevata a Pieve (Plebs de Montibus) con giurisdizione su 7 sette chiese: S. Simone di Costrignano, S. Margherita di Costrignano, S. Martino di Susano, S. Stefano di Palagano, S. Apollinare di Boccassuolo (sottratte alla Pieve di Rubbiano) e S. Vitale dei Monti e S. Pietro di Morano (sottratte alla Pieve di Polinago).
Era "di stile romanico a sistema basilicale, divisa in tre piccole navate da colonne che reggono tre archi: aveva tre absidi e le travature del tetto scoperte. Nč le navi, nč gl'intercolunni hanno le medesime larghezze: la nave piccola di sinistra non misura che' due metri, quella di destra m. 2,57 e la maggiore m. 3,70; la seconda arcata ha m. 2,75 mentre la terza ne ha 2,95" (Toschi).
Nel 1552 furono fatte eseguire opere di riparazione dal vescovo Foscherari.
Nel 1643 quando i papalini tentarono l'invasione di queste terre le campane di S. Giulia, che potevano essere sentite molto lontano, diedero il primo allarme alla podesteria di Montefiorino.
Nel 1780 fu rifatta la facciata. Nel XIX secolo era affidata ad un eremita.
Durante il secondo conflitto mondiale venne distrutta e successivamente ricostruita quasi completamente tra il 1950 e il 1954. Dell'antica Pieve del XII secolo restano parti dei muri perimetrali e dell'abside, 3 capitelli e 2 basi di colonne. Prima della distruzione sul muro interno della chiesa si leggevano queste parole: "Gherardinus comes Gomulae hic quiescit anno post millesimo CXXXXIIII" (Gherardino, conte di Gombola, qui giace. Anno 1144).
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