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 La ballata della Valle  


 

 

 

II


Pubblicata su la luna nuova - Luglio 2004 - Num. 20

 

 

Rocco Giuseppe Fiori, il "mutilato"

ferito gravemente sul "Montello"

forse non fu neppure decorato

ma d'orgoglio d'alpin portò il cappello

spartanamente i figli avea educato

curando la sostanza più del "bello"

col moncherin l'orecchio ti strizzava

quando della "sua" guerra raccontava!

Rocco Giuseppe Fiori (1895-1981). Alpino della 1° guerra mondiale, fu gravemente ferito dallo scoppio di una bomba. Crebbe i 7 figli con sacrificio e senza fronzoli. Fu per moltissimi anni capogruppo degli Alpini di Palagano e ne promosse il monumento.

Da Formigine, Lilia Santunione

Palagano raggiunse in gioventù

suora fedele all'ideal missione

fu di bontà e dolcezza ver bijou;

del canto religioso la questione

risolse, ed un bel coro mise sù

Messe e armonie insegnò fra le più belle

ora dirige... il coro delle stelle!

Lilia Santunione (1899-1963). Nativa di Formigine raggiunse Palagano il 7 agosto 1921 ove divenne suora francescana. Fu maestra delle novizie per 21 anni. Dotata di meravigliosa voce ed ottima musicista, creò e diresse per moltissimi anni il coro della chiesa di Palagano famoso anche per una bellissima "via crucis" il cui canto durava ben due ore.

Scoprii il gelato nel quarantasei

del "gelataio" Primo Salvatori

col sigaro toscano, amici miei,

preparava per noi nuovi sapori

di bimbi e giovanotti eran cortei

per le fiere un sacco d'avventori

sperando che alla fine, nel bidone

finissero soltanto... cose buone!

Primo Salvatori (1883-1961). Abitava con il fratelli Sisto nella casa nell'attuale via Marconi e, d'estate, girava le fiere e le sagre con un bidone di gelati alla vaniglia. I pochi camion, che negli anni dell'immediato dopo guerra portavano mercanzia da Sassuolo, gli portavano le famose "stecche" di ghiaccio per mantenere "fresco" il suo prodotto. Per noi bambini i suoi gelati erano una vera leccornìa anche se, talvolta... conditi con un po' di cenere del suo sigaro sempre acceso.

Giungeva "al trotto" sulla vecchia Guzzi

Bartolomeo don Cabri da Susano,

sollevando giammai copiosi spruzzi,

per San Giovanni dava buona mano;

portava naso rosso e baffi aguzzi,

un buon bicchiere non gli offrivi invano

e, come il suo patrono San Martino,

a tutti volle bene e fu vicino!.

Bartolomeo don Cabri (1878-1967) Originario di Polinago fu lungamente parroco di San Martino di Susano. Viaggiava con la vecchia "Guzzi" per aiutare le altre parrocchie nelle confessioni e durante le feste patronali e le "Quarant'ore". Gli piaceva un buon bicchiere, ma non cadde mai dalla moto.

Da Casola mulino, Emilio Teggi

con Carola alle Vigne giù abitando

del parrocchial consesso occupò i seggi

come amico e sostegno a don Armando

famosi ancor gli scherzi ed i dileggi

che Dante e Bortolin misero al bando

spirito ameno, uomo antico e saggio

di precisi consigli ebbe coraggio!

Emilio Teggi (1898-1979). "Miglio dal veggn", mugnaio al mulino di Casola, che, sposando Lami Carolina, si trasferì alle "Vigne" di Palagano ove abitò dal 1940 al 1970. Fu lungamente "priore" della Confraternita del Santissimo e "bastoniere" nelle processioni. Molto amico di don Galloni rimangono memorabili i vicendevoli goliardici scherzi (fra i tanti ricordiamo la "torta di castagne" servita con liquore "Strega" in un pitale smaltato bianco al termine di una cena offerta a don Galloni!).

Era il nostro dottor, Silvio Fontana

dalla valle del Pelago venuto

per pochi giorni, una settimana...

a far d'altro collega il sostituto

ma l'amicizia e l'indole "nostrana"

per cinquant'anni l'han poi trattenuto

per noi palaganesi fu "il dottore"

e ognun lo porterà sempre nel cuore!

Silvio Fontana (1917-2000). "Il dottore". Era venuto a Palagano nel 1946 per una supplenza medica di 15 giorni. Vi restò, medico condotto e "Ufficiale sanitario" per oltre 40 anni. E' decorato di medaglia d'oro come cittadino illustre e benemerito di Palagano. La sua impareggiabile attività di medico, consigliere, amico lo portò in tutte le case a curare, guarire e stemperare ansie e timori con l'mmancabile humor delle sue barzellette. Nel primo dopo guerra, nella povera economia della frazione montana di Montefiorino, grande fu il suo aiuto perchè mai si fece pagare parcelle o prestazioni.