Scrivere



 La ballata della Valle  


 

 

 

XI


Pubblicata su la luna nuova - Luglio 2007- Num. 29

 

 

Per tutti era "cilun", Alfeo Digani

cui natali donar le Macinelle

d'autobus conduttore tra i romani

ma schivo dei Parioli e delle Stelle.

A ramino sfidava i paesani

raccontando altresì buffe storielle.

D'essere dolce e buono aveva fama

ci lascia l'Antonella e la Silvana!

Digani Alfeo (1927-2002).

Fu Emilio e Ortonovi Lidovina. Il padre cantoniere provinciale, causa la frana del '39 trasferì la famiglia dalle Macinelle a Fapiano. Nel '43 si trasferì poi a casa Berti ove la mamma Lidovina conduceva l'osteria. Alfeo emigrò a Roma per lavoro ove restò dal 1947 al 1951 come conducente di autobus. Rientrato a Palagano si mise in società con Facchini Giuseppe, Tosi Lodovico e Tosi Pellegrino per la commercializzazione di terriccio e foglie per fiori. Dopo diversi anni, col proprio autocarro aderì al gruppo autotrasporti "Settebello" ove restò fino all'età della pensione. Di carattere semplice e bonario, andava a caccia e non disdegnava la quotidiana partita a scala quaranta o a ramino. Raccontava aneddoti del periodo romano riservando qualche sfottò a chi giudicava "tropp mlicatt". Parlava quasi sempre in dialetto , la pura parlata di Boccassuolo.

Con Severi Randolfo, l'aviatore

e Silingardi Renzo in proiezione

si gustavano film di guerra e amore

assieme ad abbondante libagione!

Aveva la "bianchina" un buon motore

per offrire un passaggio alle persone

ma più d'un rifiutò la "giardinetta"

quando dell'arrivare aveva fretta!

Severi Randolfo (1933-1982).

Nato a Boccassuolo, da ragazzo si trasferisce a Palagano con la mamma Elia e la nonna "Menga" che gestisce una botteguccia di alimentari nella casina di fronte alla vecchia "Pineta". Svolge il servizio militare in aeronautica al centro radar di Trieste di cui ama narrare episodi da "Guerre Stellari". Rientrato a casa continua l'attività commerciale della nonna portando i generi alle famiglie di Boccassuolo con la famosa Giardinetta: sempre gentile e disponibile consegnando la spesa diceva: "Con eleganza!". Per diversi anni è stato incaricato assieme a Renzo Silingardi della proiezione di film nel cinema Excelsior di Palagano. Qualche volta però, poiché in cabina non mancava mai un fiasco di lambrusco, si vedevano i cavalli al galoppo con le zampe al soffitto. Magnificava sempre il proiettore "Pio-Pion", e recatosi a Milano per visitare una fiera campionaria di macchine da proiezione, fu condotto in diversi cinema con vero spasso degli accompagnatori.

Ero bimbo e Bacchini Celestina

tutti i giorni vedevo andare a messa

portando sempre seco la Corina

la sorella più giovane e dimessa

cui riservò dolcezze da bambina

trattandola da vera principessa.

Ha vissuto di fede e di vangelo

s'é guadagnata certamente il cielo!

 

Bacchini Celestina (1896-1988).

Nata in Aravecchia, da numerosa famiglia di agricoltori, con 5 fratelli. Dopo le poche scuole elementari, a 14 anni, unitamente alla sorella Fortunata e a Ranucci Letizia si recò a Bologna a servizio come cameriera e portinaia. A 35 anni si sposò con un Croci di Toggiano, ultraottantenne, che costruì l'attuale "Cà d'la Celesta" a monte del cimitero, località che allora veniva chiamata "Le casette". Ovviamente casa e terreni del marito furono ereditati dalla Celestina che, alla morte dei genitori si assunse il compito di seguire la sorella Corina, invalida. Di indole abbastanza tranquilla e riservata, era religiosissima e frequentava spesso la chiesa. Morì alla bella età di 92 anni e la sorella che le sopravvisse passò gli ultimi anni presso la casa di riposo di Gusciola.

Per tutti era "l'Adele ed Clodoveo"

Adele Fratti, sposa Martinelli

in Cassa di Risparmio senza un neo

lavorò alle cambiali e agli sportelli

aiutando Gilberto solo reo

d'amare l'arte e i relativi orpelli.

Grande lettrice, amabile, gioiosa

moglie e madre alfin meravigliosa.

Fratti Adele (1920-2005).

Nata in Pennsylvania (USA), a 5 anni rientrò in Italia con la famiglia andando ad abitare a Monticello; negli anni 1927/1928 il padre Fratti Clodoveo costruì la grande casa in sasso che tuttora trovasi in angolo sinistro allo stradone che dalla provinciale va alla chiesa. Sempre in quegli anni il fratello Tancredi costruì la vecchia "Pineta". Coniugatasi con Martinelli Gilberto il 25-6-1942, il marito, richiamato, dopo 10 giorni la lasciò perché inviato in Sicilia poi in Gracia quindi in Africa, per tornare a casa dopo oltre 4 anni, stabilendosi a Soliera. Rientrò a Palagano nel 1958 perché a seguito della costituzione di Palagano in comune autonomo, venne istituito anche il servizio bancario, Cassa di Risparmio, affidata al marito Gilberto col quale l'Adele sempre collaborò. Donna simpatica e gioviale, oltre agli impegni di famiglia e alla collaborazione col marito, trovò sempre il tempo per leggere e per socializzare.