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 La ballata della Valle  


 

 

 

XV


Pubblicata su la luna nuova - Settembre 2009 - Num. 33

 

 

Di Lazzarini Paolo il cantoniere

Del Modena e del Milan gran tifoso

Ricordare il carattere è un piacere

Aperto e sorridente, mai ombroso

Per la Iole ed i figli il sol vedere

Nell'orto e nella vigna... il suo riposo

Ruggero e Mary come lui votati

E al bene di Palagano impegnati!

Lazzarini Paolo (1917-2006)

Padre di Susano e madre di Boccassuolo, Paolo Lazzarini, di pochi mesi, perde i genitori nella pandemia di "Spagnola". Dopo la terza elementare lavora con gli zii la terra del beneficio parrocchiale di Susano. Partito dal distretto militare di Modena nel 1936, tornò a casa dopo ben 7 anni, rischiando anche di finire deportato in Germania se, al Brennero, non fosse scappato dal treno assieme ad un amico. Dopo la guerra fu assunto dalla Provincia come cantoniere, prima a Talbignano, poi a Montemolino, quindi si costruì la casa a Palagano. Appassionatissimo di sport, era supertifoso del Modena e del Milan. Andava sempre all'Abetone o al Passo delle Radici per vedere passare il Giro d'Italia.

Di Marasti Giovanni detto Nino

Ognun ricorda impegno ed iniziativa,

Da calzolaio aveva il botteghino

Con gl'attrezzi per la pesca sportiva

Allestì casa e filari da vino

E la piazza divenne grande e viva;

Cittadino modello e ben stimato

Figli e nipoti al commercio ha avviato!

Marasti Giovanni (1901-1985)

Nato a Casa Scagnoli, terzo di sette fratelli, dopo la scuole elementari imparò diversi mestieri fino all'età del militare. Dopo la prima guerra mondiale, negli anni 1920/'22 fece la ferma nei Carabinieri. Rientrato a Palagano lavorò sia come calzolaio che come macellaio di maiali presso le famiglie. Negli anni 1935/'36 si trasferì in Africa dove lavorò come autista. Rientrato si sposò con Corti Maddalena da cui ebbe 4 figli: Giulio, Marta, Mauro e Bruno. Aprì un negozio da calzolaio nella piazzetta all'incrocio dello "stradone" con via casa Conversi, nel quale teneva anche materiali per la caccia e per la pesca. Dopo la seconda guerra mondiale, ebbe la felice intuizione di acquistare il terreno a sinistra del fosso di Monticello per costruirvi la casa d'abitazione ed il negozio, piantando subito anche una bella vigna sul ripido pendio verso il Monte. Nel 1962, avendo l'amministrazione "Casini" deciso di realizzare una piazza coprendo il fosso, ancora una volta "Nino" vide giusto e regalò tutta la terra verso il fosso per consentire tale opera.

Del fu Leonardo e Lami Teodora

Ranucci Arrigo di Casa Scagnoli

M'ebbe garzone al forno alla bonora

A far pagnotte, grissini e canoli.

Consiglier comunale di primora

Fu anche delegato per i "ruoli".

Talvolta mi prestava la Lambretta

E pareva che avesse sempre fretta!

Ranucci Arrigo (1919-1995)

Nasce a Casa Scagnoli da papà Leonardo e mamma Teodora, ha due fratelli Antonio ed Ettore. Dopo le elementari lavora in agricoltura con la famiglia. Militare negli "Arditi" di fanteria, durante la guerra raggiunge il fratello Antonio in Francia dove si ferma a lavorare come agricoltore.

Rientrato in Italia, viene eletto consigliere a Montefiorino (allora Palagano faceva parte del comune di Montefiorino), e viene delegato alla firma degli atti e documenti rilasciati dagli uffici distaccati di anagrafe e stato civile. Nel 1955 rileva il forno pubblico che trasferisce da viale San Francesco sulla strada provinciale, nei locali del fratello Ettore. Dopo circa 15 anni cede il forno e si ritira da pensionato a Casa Scagnoli.

Giovanni Marcucci (4) da Fogarola

Di donna Bernardina contadino,

Prima forte di braccia e di parola

Poi girava il paese in motorino

Sempre alla messa con la famigliola

A fare con Adelmo il commentino;

Di razza Bruno-alpina aveva un toro

Che della stalla fu il capolavoro!

Marcucci Giovanni (1924-1998).

"Nino da Fugarola", nacque da famiglia contadina nel 1924; aveva tre fratelli: Luigi, Marco, Aurelio e tre sorelle di cui una religiosa nelle Suore Francescane dell'Immacolata di Palagano. Dopo le elementari si dedicò sempre all'azienda agricola condotta dalla famiglia sui poderi di certa "Bernardina", possidente a seguito di un lascito. Aderì alla chiamata della repubblica di Salò ma, alla fine della guerra, fu nuovamente chiamato per un breve periodo di servizio militare. La stalla di Fogarola è stata per lungo tempo all'avanguardia per le vacche da latte selezionate ma soprattutto per i tori di razza che venivano utilizzati da tutta la vallata. Sposata Fiori Anna, ha avuto due figli: Alessandro e Pellegrino.

Dopo aver lavorato tanto, causa una forte forma asmatica, andò in pensione. Per diversi anni si spostava in paese a bordo di un motorino e, dato il carattere gioviale e disponibile, si fermava ovunque per lunghe chiacchierate. Ricordo che alla S. Messa delle 11.30, immancabilmente, seduto sui banchi della navata destra col cognato Adelmo, se don Galloni "la teneva un po' lunga" i due bisbigliavano tranquillamente.