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 La ballata della Valle  


 

 

 

XVI


Pubblicata su la luna nuova - Marzo 2010 - Num. 34

 

 

Originario della Garfagnana

Il caro Martinelli Giovacchino

Avvolto nella bianca palandrana

Era stimato un ottimo norcino

I migliori sapori della Toscana

Ci portava con fiaschi di buon vino

Talvolta in viso un velo di tristezza

Per tutti bontà, amore e gentilezza!

Martinelli Giovacchino

(1943-2008)

Proveniva da una famiglia di Lucca che Filippo Rioli aveva conosciuto nei suoi viaggi in Toscana. Negli anni '63-'64, quando Filippo aprì la macelleria, di fianco all'oratorio del Carmine, chiamò a Palagano per la prima volta Giovacchino, all'inizio per i mesi estivi, poi per periodi sempre più lunghi, perchè quel giovane macellaio dimostrava capacità, competenza e tanta buona volontà, tanto da integrarsi meravigliosamente nel paese. Nel 1993 la nuova titolare della macelleria, Lausa Rioli, fece a Giovacchino un contratto di affittanza dell'esercizio e da allora é sempre stato Giovacchino il titolare e responsabile. Molto amico e disponibile con tutti, spesso ti offriva il caffè al Bar Sport; era anche famoso per avere sempre una caramella per i bambini e per i suoi omaggi natalizi. Il 9 dicembre 2008, mentre rientrava da Bagni di Lucca, nella strettoia di un ponticello si ribaltò col camioncino trovando la morte per frattura vertebrale.

Palagano lo ricorderà a lungo con affetto.

Ai "Casoni" per funghi andammo un giorno

Con Tagliazucchi detto Cesarino

Che a Palagano aveva condotto il forno

Dopo essere stato militare Alpino

Allegro, buono, pien d'amici intorno

Dell'Inter gran tifoso e di Murino.

Per tutto il ben che in vita ci ha donato

Certo non sarà mai dimenticato!

Tagliazucchi Cesare

(1950-2009)

Lo chiamavano "Cesarino" anche se non era piccolo né magro, anzi. Nato a Sassuolo, dopo le medie iniziò a lavorare nella cooperativa edile di Savoniero. Dopo il servizio militare negli Alpini, con Cesare Ranucci "Cesarone" iniziò l'attività di fornaio.

Nel 1978 sposò Gabriellla Piacentini da cui ebbe Vittorio. Simpatico e generoso fuori del comune, era amico con tutti, appassionato di funghi, durante i viaggi in Garfagnana, alle Piane, ai "Prà d'la Bà" o al Saltello, raccontava aneddoti spassosi sui vari compagni d'avventura.

Ceduto il forno, fu operaio allo scatolificio di Roteglia fino alla pensione che, purtroppo non ha potuto godere. E' sempre stato impegnato nel gruppo Alpini e, negli anni '90, assieme ad alcuni altri "matti", organizzò il famoso circolo calcistico-culinario della"Topa". E' proprio vero: i migliori se ne vanno!

Fu vedova Contri, Maura Ranucci

Di figli e figlie mamma premurosa

Determinata a scongiurare i crucci

Per "Santa Chiara" sempre generosa

A far cuoca di pasta e di "balucci"

Occupandosi ai "campi" di ogni cosa

Con dedizione, amore ognor presenza

S'é guadagnata gran riconoscenza.

Ranucci Maura (1936-2008)

Terza di tre fratelli, Vanda e Giuseppe, Maura era nata ed aveva vissuto la prima infanzia alle "Capanne"; dopo le scuole aveva lavorato in famiglia finché, abbastanza giovane, si era sposata con Ruggero Contri da cui ha avuto 5 figli. Dagli anni '70 era stata bidella delle scuole del capoluogo, poi dal 1980 era stata la bravissima cuoca delle stesse scuole. Rimasta vedova, ha gestito la numerosa famiglia con impegno e amore; andata in pensione ed essendo i figli ormai cresciuti, si è dedicata completamente alle attività dei giovani della parrocchia, al Circolo Santa Chiara, ai campi scuola, alle cene missionarie sempre sorridente e disponibile. La sua scomparsa ha lasciato un grande vuoto.

Sembra ancor qui, Luciana Salvatori

Donna dall'ineffabile sorriso

Che una vita di spine più che fiori

Troppo presto condusse in paradiso

Come Marisa rimarrà nei cuori

Pel viver suo di grande amore intriso

Per chi conobbe fu benedizione

Dal cielo ai famigliari protezione!

Salvatori Luciana (1950-2008)

La famiglia di Luciana, papà Ferdinando e mamma Marzani Marisa, era di Montemolino e negli anni '50 dovette emigrare per lavoro in Belgio dove il padre lavorava come minatore.

Dopo aver frequentato la prima classe in Italia, Luciana frequentò per altri 5-6 anni le scuole in Belgio. Rientrata la famiglia in Italia, Luciana frequentò l'istituto magistrale di Palagano diplomandosi maestra.

Negli anni successivi ebbe qualche supplenza nelle scuole elementari, ma non entrò mai di ruolo perché, pur avendo brillantemente superato lo scritto al concorso, non si recò alla prova orale per la grande timidezza.

Nel 1973 sposò Antonio Zecchini ed ebbe due figli. Giuseppe e Michele.

Oltre alla cura della famiglia ha lavorato tanti anni come impiegata presso la ditta Salvatori.

Da sempre impegnata nella polisportiva sia per seguire il marito e i figli, sia perché discreta sciatrice, Luciana era una persona mite, solare, disponibile. Ha lasciato un grande vuoto.