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Il "casato" era detto "dei Melina" di Guigli Medito la gran famiglia il padre Guido che sapéa di mina d'Ajaccio riportava moglie e figlia ai "Cinghi" lavorando ghiaia fina i figli tosti non battevan ciglia ...venne con campanacci alla "cioccona" quel grosso amico dalla faccia buona! |
Guigli Medito (1941 - 1995). Nacque a "Piana" d'Ajaccio in Corsica nel 1941 allorché il padre Guido vi risiedeva per lavoro. Rientrato in Italia, lavorava alla Cava dei Cinghi coi fratelli Stefano, Sergio e Giampiero. Sempre sereno, allegro e di gran compagnia, rideva di gusto quando riusciva a fare qualche scherzo: ricordo fra gli altri quello perpetrato a danno di un amico fungaiolo a cui mancarono i polli dalla stia e fu poi invitato a mangiare pollo e polenta a "Cento Croci". In altra occasione vennero sostituite le trote nel retino da pesca con alcune acciughe. In occasione della memorabile "cioccona", suonata diverse sere per il matrimonio di Bruno Ricchi, Medito veniva da Boccassuolo così sistemato: un "bagel" legato sulle spalle con due campanacci da mucca e una "néchia" dal suono acuto. Purtroppo morì per un banale incidente di caccia: si trovava a Cento Croci a "colombelle" e nell'estrarre il fucile dal sedile dell'auto gli partiva un colpo che lo colpiva. |
Giuseppe Tonarini il "marangone" teneva la bottega giù a San Rocco conversava con tutte le persone trasformando in finestra quel "ciocco" prestò lavoro in Africa, in Missione ove il suo macchinario fu "balocco" per turismo e per cura andò a Milano ove vive il fratello suo Luciano! |
Tonarini Giuseppe (1931-1998) Nacque a Boccassuolo di Montefiorino il 20/2/1931. Frequentò le scuole elementari poi aiutò il padre nell'attività di mugnaio al vecchio mulino ad acqua in località "Cecconi", a valle di Boccassuolo. Appassionato a lavorare il legno, da giovane si recò a Desio, provincia di Milano, per apprendere l'attività di falegname e là si fermò circa una anno. Rientrato al paese avviò l'attività di mobiliere in proprio con laboratorio artigiano nel cuore di Boccassuolo, proprio sotto il campanile, nella casa di abitazione propria e del fratello Luciano, attualmente abitante con la famiglia a Vittuone nel milanese. D'indole buona e generosa è sempre stato disponibile ad aiutare sia in paese che in parrocchia e tutti lo stimavano per il lavoro e per il buon carattere. Con la S.C.I.L.L.A. si recò in Africa ad aiutare nella missione. Giunto all'età della pensione regalò l'intera attrezzatura per la lavorazione del legno alla S.C.I.L.L.A., che la inviò nello stato africano del Benin per una scuola di falegnameria. |
Del campanile all'ombra, il gran convento per Palagano ognor scuola di vita di lavoro e preghiera al solo intento annoverava già Suor Margherita di vita francescana bel talento a tutti dono e carità infinita s'occupava dell'orto e pur del desco questa Santa Sorella di Francesco! |
Suor Margherita Panini (1917-2010) nacque a Baggiovara il 4 gennaio del 1917. A 17 anni entrò in convento e a 22 anni fece la Professione perpetua. Da giovane suora prestò tanti anni di servizio nelle scuole materne a Manzolino, a Cavezzo, a Sala di Cesenatico e a Modena. Dal 1966, anno in cui raggiunse il convento di Palagano, è sempre stata in mezzo a noi, distinguendosi per un assiduo e ottimale servizio alla chiesa: si occupava di tovaglie, di paramenti, di fiori e di tutto quello che serviva per un decoroso aspetto e funzionamento delle celebrazioni. In convento si dedicava poi all'orto, al pollaio e alle pulizie in generale. È sempre stata attiva e dinamica fino agli ultimi anni e spesso andava per Palagano in visita alle persone ammalate e per portare la Comunione. Dopo breve malattia, senza mai lamentarsi, ci ha lasciati per il Paradiso. Chi la conosceva bene affermava che suor Margherita era già Santa in vita. |
Calmo, educato, Ranucci Luciano aveva per le moto gran passione sempre fu il suo "servizio" molto umano e apprezzato da tutte le persone gli amici lo chiamavan mai invano per una "giapponese" da Campione Adesso, ad ogni rombo di marmitta il suo ricordo al cuor reca una fitta! |
Ranucci Luciano (1952-2006) Ultimo di cinque fratelli, di Ettore e Ricchi Beatrice, era nato a Sassuolo il 14 dicembre del 1952. Dopo le scuole elementari e medie è rimasto nell'officina paterna specializzandosi in meccanica generale, specie per le motociclette, per dedicarsi poi alle altre attività connesse: commercio di nuovo e usato, distributore di carburanti, autonoleggio da rimessa, servizio funebre. Luciano era appassionatissimo di moto, specie delle marche giapponesi che riteneva all'avanguardia. Nella sosta del mezzogiorno, prima di riprendere il lavoro, spesso si sentiva il rombo delle sue Honda o Yamaha con le quali faceva un giretto per il paese. Dagli anni 2000 l'impegno delle sue attività gli consentiva pochi svaghi: era infatti sempre impegnato con il commercio di auto e moto, con il servizio di taxi e soprattutto con il servizio funebre. Tutti lo stimavano e gli volevano bene per la squisita cortesia e delicatezza con cui trattava chi aveva bisogno dei suoi servizi. La moglie Gisella lo aiutava per le pratiche burocratiche e spesso per l'attività di autonoleggio. Luciano era prudente, sia in auto che in moto, ma un destino fatale l'ha tradito sul suo cavallo d'acciaio. |