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 La ballata della Valle  


 

 

 

XXI


Pubblicata su la luna nuova - Agosto 2012 - Num. 40

 

 

Serradimigni Daniele, l'artista

di Santa Margherita animatore

per musica e pittura aveva vista

scattando il bianco e nero ed il colore

fra i primi con la Luna scese in pista

nel presepe profuse grande amore

mai fu per il guadagno: era un poeta

troppo presto raggiunse la sua meta.

Serradimigni Daniele (1949 – 2010). Nasce a Montefiorino il 26 aprile 1949 da famiglia originaria di Casola; ha un fratello, Luca, e due sorelle, Maria Grazia e Anna.

I genitori, Serradimigni Adriano e Fontana Teresa, nel 1952 emigrano in Venezuela coi figli Daniele e Maria Grazia.

Daniele frequenta le elementari in Venezuela, poi, rientrata la famiglia, frequenta le medie a Fiumalbo, quindi l'Istituto d'Arte "Venturi" di Modena.

Daniele è un artista e un sognatore: d'indole bonaria, è intelligente, fantasioso e amico di tutti. A Costrignano, presso la parrocchia dello zio Don Fulvio è un vulcano di iniziative e di organizzazioni: dirige la corale parrocchiale, cura il presepe e le altre attività, cura la Sagra di S. Margherita scegliendone le letture e i canti.

Svolge l'attività di fotografo, con negozio a Palagano, per diversi anni, quindi apre un recapito anche a Veggia specializzandosi in Comunioni, Cresime e Matrimoni.

In questo periodo sposa l'infermiera Zecchini da cui avrà una figlia, Valeria. Nel 1997, assieme a Davide Bettuzzi, Fabrizio Carponi, Elisabetta Gazzetti e Doriano Torri, fa parte del primo gruppo fondatore de "la Luna nel pozzo" curandone la rubrica "La Luna del Pazzo". Negli anni '90 viene assunto in Comune a Palagano con mansioni di applicato di segreteria; Daniele, però, non è uno tranquillo da posto fisso e dopo alcuni anni si licenzia per dedicarsi ad altre attività.

Nel 2006 gli muore la mamma, Teresa Fontana; Daniele, per permettere alle zie di continuare la vita consacrata (Suor Teresa Margherita, francescana, dopo il Madagascar andrà in, Paraguay e Suor Maria Francesca, figlia della Provvidenza, resterà alla Casa di Casola), si impegna a restare a Costrignano per seguire Don Fulvio, molto avanti negli anni. Penso che Daniele ci abbia dato una lezione di vita: non è mai stato per i guadagni e la carriera, spirito indipendente e libero, ha sognato e fatto sognare!

A Boccassuolo aveva le radici

primo cugino mio, Nardo Marchetti

a Palagano tanti e tanti amici

amanti di computer e dischetti

con Costanza e Martina fur felici

nei giorni di vacanza prediletti

persona mite, buona, generosa

nel nostro camposanto ora riposa!

Marchetti Gianbernardo, "Nardo" (1948 – 2010).

Nasce a Reggio Emilia il 31 maggio 1948 da Olimpio (Boccassuolo) e Ferrarini Maria (Palagano). Dopo le scuole elementari frequenta l'I.T.I. di Reggio Emilia quindi si occupa come apprendista elettricista. Dispensato dal servizio militare perché orfano di padre, viene assunto dai magazzini Standa di Reggio ove lavora alcuni anni; negli anni '90 viene occupato come elettricista e assemblatore in un'azienda artigiana del cognato a Correggio.

Dal 1994 viene assunto presso le Officine Reggiane come guardia giurata; negli anni successivi e fino alla pensione svolge il compito di bodyguard del presidente delle Officine Reggiane-Fantuzzi. Fin da ragazzo e per tutta la vita, Nardo ha frequentato Palagano avendo un appartamento della mamma Maria in Via Casa Conversi.

Proprio per questa frequente presenza a Palagano, avendo nel frattempo acquisito grande esperienza di computer, si è formata una rete di amicizie e collaborazioni tanto che Nardo era ormai considerato palaganese a tutti gli effetti. Nardo era amico di tutti, generoso e servizievole, per anni volontario della Croce Rossa Reggiana, tifosissimo della Juventus e del torneo della montagna di calcio.

Purtroppo un grave difetto cardiaco ce l'ha tolto ancora giovane il 13 marzo 2010. Tutti quelli che l'hanno conosciuto gli hanno voluto bene e lo ricordano con affetto.

Coi fratelli artigiano falegname

specializzato in verniciatura

avea vissuto condizioni grame

ma in felice connubio alla natura

trattava orto e vigna al "verderame"

amava buoni cani alla "pastura"

cittadino modello fra la gente

e per giusti diritti più esigente!

Nannetti Lorenzo (1927 – 2004),

Nato a Casa Scagnoli di Palagano da Ottavio e Salvatori Letizia in famiglia numerosa: tre sorelle, Virginia, Maria e Caterina, e tre fratelli, Giandomenico, Mario, Romano.

Vive fanciullezza e adolescenza a Palagano, poi a 16/17 anni nel tempo buio della guerra si unisce ai partigiani che stazionavano a "Montespino".

Finita la guerra lavora per qualche tempo come meccanico, quindi, col fratello Mario, emigra in Brianza (a Cesano Maderno) per apprendere il mestiere di mobiliere: negli anni '60 e '70 le camere da letto dei "Nannetti" erano famose e acquistate in tutta la montagna. Negli anni '80, realizzato il capannone industriale in località "Castagneta", l'attività di Renzo e Mario si trasforma in falegnameria da infissi con la nuova ditta ImaMontecantiere. Nel 1963 si era sposato a Castelvetro con Fiori Elda da cui avrà due figli: Franco nel 1964 e Giuseppe nel 1967. Nei momenti di pausa e di festa fumava volentieri la pipa chiacchierando soprattutto della grande passione della caccia e dei cani, sia da penna che da lepre. È sempre stato un uomo retto, cittadino e non suddito, si arrabbiava enormemente per le ingiustizie e aveva idee aperte e tanto impegno per migliorare le cose negli stretti ambiti della borgata e del paese. Negli ultimi tempi, ammalato grave, diceva sempre: il mio cuore è rimasto in falegnameria.

Don Domenico, Medardo Merciari

Decano al Vicariato del Dragone

da Medola, casato dei suoi cari

divenne Cappellano al "Cupolone"

a Lourdes con devotissimi "Rosari"

condusse centinaia di persone

Pure avanti negli anni il Ministero

a Monchio svolse con impegno vero!

Merciari don Medardo detto Domenico (1920 – 2012).

Nato a Lago di Montefiorino, da famiglia di agricoltori, fu battezzato col nome Medardo, ma chiamato sempre Domenico; undicesimo figlio di Luigi e Torri Antonia, ha avuto 5 fratelli e 5 sorelle. Frequenta le scuole elementari prima a Lago poi a Sassatella, quindi, a circa tredici anni don Costantino Bortolotti, che gli aveva fatto completare la quinta elementare, lo avvia al seminario di Fiumalbo; fu ordinato sacerdote il 31 marzo 1945.

Per tutto il '45 fu cappellano a Palagano e testimone delle vicende che portarono parroco a Palagano don Armando Galloni; poi restò sempre come cappellano dal '46 al '49. Da quell'anno fino la 1956 fu parroco a Lago e dal 1° luglio 1956 ebbe da mons. Pistoni il possesso della parrocchia di Monchio ove è rimasto fino alla morte. Don Domenico aveva proprio la "vocazione" di organizzare pellegrinaggi, specie a Lourdes. Ho partecipato, con moglie e figli negli anni '90 e posso affermare che la preghiera era costante, sia all'andata che al ritorno, pure lasciando spazio alla visita di luoghi e città. Don Merciari era inoltre sempre disponibile quando annualmente si celebravano gli anniversari del grave eccidio nazifascista del 18 marzo 1944. La canonica era sempre aperta per riunioni, catechismo e per l'annuale esame dei bilanci di previsione del Comune. Non è possibile, in poche righe, condensare l'enorme attività svolta in oltre 60 anni di ministero, Richiamo volentieri alla consultazione della bellissima monografia: "Percorso di vita e di parrocchia" pubblicata in Monchio il 6 agosto 2006 in occasione del 50° di parrocchia.