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Da tempo Ezio Domenico Casini faceva il calzolaio in quel di Lama con modi semplici e lavori fini al piccolo negozio dette fama conosciuto del borgo oltre i confini ricuciva scarponi a forte trama. Al lavoro e al paese in dedizione grato il ricordo e considerazione!
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Ezio Domenico Casini (1912–2005)
Nasce a Casa Giambattista a Savoniero di Palagano il 28 luglio 1912 da Italo e Prati Eudosia. Dopo le poche classi elementari, a soli undici anni, viene mandato a Genova per lavoro dove impara a fare il calzolaio. Soldato di leva nel 1932, ottiene il congedo illimitato nel 1936, ma il 28 settembre 1938 viene chiamato nuovamente alle armi nel secondo reggimento bersaglieri; imbarcato a Brindisi per l'Albania il 19 marzo 1941, partito per la Jugoslavia, Spalato, il 12 settembre 1941; catturato prigioniero di guerra dai tedeschi il 17 settembre 1943 e come Internato Militare Italiano condotto nel campo di smistamento di Mappen, ai confini con l'Olanda; da qui al campo di concentramento di Hemer nei pressi di Dortmund. Nei primi mesi del 1945 viene condotto verso la Polonia sotto l'autorità russa a Odessa e a Stalino dove sarà liberato. Liberato il 7 aprile 1945 viene trattenuto dalle forze alleate fino al 2 settembre quando rientra in Italia dalla Svizzera con mezzi di fortuna. Nel 1947, dopo ben nove anni trascorsi fra servizio di leva, combattente e prigionia, Ezio Domenico riesce a formarsi la tanto desiderata famiglia sposando Rioli Matilde di Monchio, che gli darà quattro figlie. Ezio è da tutti conosciuto come il calzolaio di Lama di Monchio ed il suo negozietto, proprio al centro di Lama, è meta di clienti, ma anche di tanti amici, che nel carattere bonario e allegro di Domenico trovano un sicuro momento di benessere. |
Per Giulia Sassatelli alla Ferrara una vita d'impegno commerciale e per i figli subito fu chiara futura attività professionale con varietà di generi assai rara oltre all'appalto che gestì non male. Col marito Filippo conosciuta molto stimata e sempre benvoluta |
Sassatelli Giulia (1923–2013)
Nasce a Savoniero da famiglia di agricoltori, sono cinque sorelle: Iolanda, Rina, Giulia, Fernanda, Lina. Frequenta le elementari a Savoniero, quindi aiuta in campagna il padre che, non avendo figli maschi, la chiama sempre "il mio maschiaccio" anche perché Giulia è molto portata per il lavoro pesante e di stalla. Nel 1943, a vent'anni, sposa Rioli Filippo, che in quegli anni abita la vecchia casa di Ca' del Toso, e con lui si trasferisce in quella borgata a monte di Palagano. Nel 1943, in circostanze rocambolesche, dà alla luce la figlia Lausa (recatasi a casa dei genitori a Savoniero per la festa del Patrono, si sente male in chiesa e, a piedi sotto forte nevicata, raggiunge la propria casa appena in tempo per il parto). Nel 1944 nasce il secondo figlio, Ferruccio, che già la famiglia di Giulia, costruita la casa nuova, abita alla Ferrara. Nel marzo dello stesso anno, il giorno 18, il padre Sassatelli Adelmo viene prelevato dai tedeschi poi ucciso a Montefiorino il 19, dopo aver portato un carico di munizioni. Alla Ferrara Giulia gestisce alimentari, tabaccheria, trattoria, ritirando dalle famiglie uova, pollame, burro in cambio degli altri generi del negozio. Col marito Filippo, che nel frattempo commercia anche bestiame, ospita operai e gente di passaggio per un pasto o un panino; intanto che Lausa e Ferruccio crescono, Giulia li ammaestra nel commercio, riuscendo molto bene nell'intento. |
In via La Preda, Bocchi Annamaria per il paese "la Prof. di Francese" con impegno, dolcezza e simpatia si dedicò alla scuola e ad altre imprese coraggiosa e serena in malattia dovizia di virtù sparse in paese. Esistenza di gioie e di dolori insegnamento per farci migliori! |
Bocchi Annamaria (1946–2012)
Nasce a Palagano nel 1946 da Ermenegildo e Silvestrini Norma, famiglia di agricoltori. Frequenta le elementari statali con l'insegnante Virginia Verzoni, futura madre delle Suore Francescane (racconta Suor Barigazzi che Annamaria raggiungeva sempre la scuola a piedi e, in primavera, portava le violette alla maestra). Continua gli studi medie ed istituto magistrale sempre a Palagano presso le suore; conseguito il diploma magistrale, frequenta l'università laureandosi in lingue con specializzazione in francese. Appena laureata ricopre la cattedra di francese presso le scuole medie di Montefiorino, quindi si trasferisce alle medie di Palagano ove insegnerà fino alla pensione. Sposatasi nel 1974 con Gaetti Remigio ha due figlie, Laura ed Elena, entrambe laureate. Negli anni di insegnamento a Palagano si impegna in parrocchia nell'attività di catechismo e assiste il padre fino alla morte. Da pensionata, lascia il catechismo e svolge attività di volontariato presso la Casa della Carità di Vitriola, attività cui ha dovuto rinunciare con rammarico quando si è ammalata; la sua preziosa presenza a Vitriola è ricordata con gratitudine ed affetto dalle suore e dagli anziani. La partecipazione e l'interesse per le attività culturali della vallata sono stati vivi e presenti in Annamaria sempre però in modo schivo e discreto.
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Nativo di Baiso nel reggiano di lavoro e famiglia assunse il ruolo Lusoli Marino di Costrignano camionista padrone giù a Sassuolo. Intelligente, arguto ed alla mano per la moglie ed i figli esempio e polo. In Cavriana l'urto fu inaudito alla famiglia e a noi venne rapito. |
Lusoli Marino (1925 – 1971)
Lusoli Marino nasce a San Cassiano di Baiso (RE) il primo gennaio 1925 da Riccardo e Mangani Aldina, numerosa famiglia di otto figli: Arturo, Alfa e Gina, gemelle, Francesco, Ugo, Marino, Mercede, Luciana. Frequenta le scuole elementari a San Cassiano, poi si dedica come operaio alla motoaratura avendo buona conoscenza e competenza di meccanica agricola. Svolge il servizio militare in aeronautica, a Telese di Benevento. Sposatosi nel 1949 con Pancani Irene, ha quattro figli, Flavio, Graziana, Donato e Marina, gemelli, e con la famiglia abita sempre a Frassineti di Costrignano. Dopo diversi anni di attività come autotrasportatore, autista dipendente, acquista un autocarro mettendosi in proprio. Dal 1967 viene eletto consigliere comunale nella Giunta Neri Dr. Andrea, ove molto si dedica per il miglioramento delle strade della bassa di Costrignano. Carattere estroverso, allegro e buon compagnone, Marino è sempre disposto anche alla "baracca" raccontando fantasiose avventure e barzellette; ottimo ballerino di liscio, buon giocatore di briscola, tiene sempre un buon cane per la caccia. Il 31 luglio 1971, in località "Cavriana", sulla strada per Sassuolo, viene investito e ucciso da un autocarro mentre alla guida della propria "500" si sta recando a Modena per il collaudo dell'autocarro nuovo. |