Beni architettonici

della Valle del Dragone


Testimonianze silenziose che ci raccontano il passato


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Caratteristiche costruttive  -  Tipologie edilizie  -  Decoro della pietra e simbologia

 

 

 

 

 

Caratteristiche costruttive


 

Periodo Romanico (XI-XIII secolo)

I conci sono perfettamente squadrati e combacianti tra di loro. Ridotto al minimo l’uso della malta. La superficie della pietra è liscia o leggermente rugosa. I ricorsi orrizontali sono regolari.


 

XIV-XV secolo

Ricorsi orizzontali regolari ottenuti, a differenza del periodo romanico, utilizzando una quantità maggiore di malta.

Le pietre presentano una superficie con una certa rugosità.


 

XVI secolo

I conci angolari, a volte lavorati, vengono lasciati a vista. Il resto del muro è intonacato.

La pietra assume un valore decorativo con la creazione di simboli e rilievi ad opera di scalpellini.


 

XVII-XIX secolo

Tipiche sono le decorazioni della pietra a rigature parallele (“zigrinature”) sui portali delle finestre e nei conci angolari.

 


Caratteristiche costruttive  -  Tipologie edilizie  -  Decoro della pietra e simbologia


 

 

 

Tipologie edilizie


 

Rocca, castello, fortezza (X-XIII secolo)

Strutture difensive e di controllo del territorio costruite su di un promontorio. La loro notevole diffusione è indicata, oltre dai dati storici e cartografici, anche dai numerosi toponomastici ancora presenti: Castello, Castellaro, Castellaccio...

Spesso attorno a questa costruzione sorgeva un borgo, anch’esso fortificato.

Attualmente l’unica struttura ancora conservata, anche se in buona parte ricostruita e rimaneggiata, è la Rocca di Montefiorino. A Medola dove sorgeva una imponente e solida Rocca, attualmente si trovano solamente qualche pietra di muratura e i resti di un probabile pozzo per la raccolta di acqua.

Nulla è giunto fino a noi del Castello di Roncosigisfredo che sorgeva nella zona dell’attuale Riccovolto Vecchio.


 

Torre difensiva (XII-XIII secolo)

Era una struttura parte di un sistema difensivo, utilizzata soprattutto a fini di sorveglianza.

Presenta una pianta stretta (attorno ai 5 metri di lato) ed un buon sviluppo in altezza (15-20 metri). Lo spessore delle pareti raggiungere e superare il metro, comunque mai inferiore ai 50 centimetri.

La costruzione di questo tipo di torre si è avuta in varie epoche, presentando caratteristiche costrutive variabili, ma destinate ad una stessa funzione.

Solo due sono giunte ai nostri giorni: la Torre del Mercato a Montefiorino (XII sec.) e la Torre del Castellaccio a Palagano (XIII sec.).


 

Casa-forte (XIII secolo)

Generalmente a forma di torre ma a base più larga e di minore altezza (non superiore ai 10-13 metri) rispetto alle torri difensive. La Casa-forte era contemporaneamente abitazione e luogo di difesa e forse anche di funzioni amministrative in quanto abitate da vassalli alle dipendenze di un feudo più importante.

Case-forti si trovano soprattutto a Vitriola, particolarmente interessante quella del Pignone.


 

Casa torre (XIV e XV secolo ma anche fino al XVIII)

Erano strutture legate alla proprietà terriera e derivate dalle Case-forti ma in cui prevale la funzione abitativa e di deposito agricolo rispetto a quella difensiva (in modo sempre più marcato col progredire dei secoli).

Queste costruzioni, essendo indice di accumulo di reditti agrari, erano costruite da personale specializzato (esterno e locale) che realizzava anche innovazioni stilistiche e decorative lasciando spesso la propria firma sui portali decorati o nei conci angolari.

Esempi sono in località Ca’ dei Gigli a Monchio (XVI sec.), alla Rovina di Frassinoro (XVIII sec.), a Ca’ dei Baroni a Vitriola.


 

Casa con torre (XVI-XVII secolo)

L’elemento originario solitamente è rappresentato dalla torre a fini abitativi e successivamente affiancata dalla costruzione di una abitazione più comoda riservando alla torre funzioni di magazzino e deposito e raramente di difesa.

Hanno dimensioni più ridotte delle case-torri generalmente con un unico vano ogni piano.

I piani tipicamente sono tre, con solai in legno collegati da una ripida scala. L’ultimo piano era adibito a colombaia e presenta fori nei muri per il passaggio dei volatili ed un cornicione (detto colombaia). Esemi sono a la Verna e a Farneta, particolarmente interessante Casa Costri a Palagano (XVI-XVIII sec.).


 

Torretta (XVI-XVII secolo)

Contemporanea alla Casa con Torre ma con funzioni di ricovero stagionale o saltuario in rapporto alle attività agricole. Sorgevano isolate all’interno di un terreno destinato a produzione agricola.

Un esempio e la Torre di Casa Mucci a Vitriola (XVII sec.).


 

Casa con Balco (XVI-XVII secolo)

Abitazione che presenta una scala in pietra esterna coperta che porta al primo piano adibito ad abitazione.

A volte il balco si allunga fino a diventare una loggia lungo tutta la facciata della casa. A volte si tratta di logge e scale affiancate a torri del sei-settecento in modo da creare uno spazio coperto all’esterno dell’abitazione.

Esempi ce ne sono in tutta la montagna: Case Cerbiani a Fontanaluccia (XVII secolo), Buffignano (XVII secolo), Casa Righi a Casola (XVII secolo), a Pugnago.

 


Casa a schiera (
dal XV secolo)

Struttura legata ad attività artigianale e commerciale che si sviluppa linearmente. Al piano terreno un’unica grossa stanza era adibita a vendita o a produzioni artigianali.

Il primo piano era adibito ad abitazione.

Un esempio è a Lama di Rubbiano (XV secolo).

 

 

Casa a Corte (XVII-XVIII secolo)

Piccolo agglomerato urbano cresciuto attorno ad una corte delimitato su di un lato da un oratorio o da un edificio padronale e chiuso da una cinta muraria (Corte chiusa) o aperta su due lati (Corte aperta). Esempi sono a Saltino e a Prignano in località La Ca’.


 

Villa Palazzo

Costruzione nobiliare, legata allo sfruttamento del terreno di tipo feudale. Presenta una certa raffinatezza e cura particolari nella lavorazione della pietra. Esempio è Palazzo Sabbatini (Pierotti) a Palagano (XVIII secolo).


 

Casa Padronale

Compare nel ‘700-’800.

Esempio è la Villa Tonelli a Vitriola (‘800).


 

Metato (XVI-XVII secolo)

Costruzioni, tipiche delle zone di crescita del castagno (600-1000 metri) realizzate completamente in pietra e con solaio in legno e tetto a due falde coperto con lastre di arenaria (“piagne”).

A piano terra il pavimento è lastricato in pietra ed era situato il focolaio sopra cui veniva posto un graticcio dove erano poste le castagne a seccare.

Esempio interessante a Casa Cerbiani di Fontanaluccia.


 

Oratori e Maestà

Il periodo di costruzione degli oratori è concentrrato soprattutto tra il XVI e XVIII secolo. Largo uso della pietra e ornamenti scultorei. Solitamente sono ad aula unica con copertura in legno a doppio spiovente. La copertura del tetto in lastre di arenaria (“piagne”)

Le maestà sono realizzate completamente da una struttura portante a pilastro in pietra sormontate da una nicchia devozionale. Diffuse in tutta la montagna, lungo strade e sentieri sono simbolo di devozione e protezione religiosa.

 


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Decoro della pietra e simbologia


 

Anello circolare sormontato da un diamante a forma di vela ed avvolto in un cartiglio di fogliame con un fiore al centro

Indica un’impresa araldica della casa d’Este adottata per la prima volta da Ercole I. Il diamante si trova infatti come elemento decorativo nei palazzi ferraresi. Numerosi portali e finestre in appennino sono decorati con questa effigie.


 

Spirale solare e rosa a sei punte

Testimonianza della presenza lombarda. La realizzazione richiedeva solo l’uso di un compasso.


 

Croce

Valore religioso ed evocativo della protezione religiosa sull’abitazione e sui suoi occupanti.


 

Vari

A volte si trovano simboli che indicano la presenza di particolari professioni: forbici per il sarto, incudine col martello per il fabbro, suola e trincetto per il calzolaio.

Altre volte figure antropomorfe o di cani guardiani o altri animali con significati diversi: religiosi, evocativi, di distinzioni sociali o di appartenenza ad una corporazione.

 


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(Bibliografia essenziale: "INSEDIAMENTO STORICO E BENI CULTURALI - ALTA VALLE DEL SECCHIA - comuni di Frassinoro, Montefiorino, Palagano, Prignano" - Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna, Amministrazione Provinciale di Modena - 1981).


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