Tratto dalla rappresentazione dell'Antico Sposalizio tenutasi a Boccassuolo nell'agosto 2000


Foto di gruppo In quei tempi le ragazze cercavano di scoprire in anticipo il loro futuro: se fossero rimaste zitelle oppure la condizione, la serietà e l'affetto del futuro sposo.

La sera della "guazza" di S. Giovanni raccoglievano un mazzolino di fiori e lo ponevano sotto il guanciale nella speranza di sognare, la notte stessa, il futuro sposo.

Oppure si ricorreva alle sette fontane. Si trattava di fare il giro delle sette fontane attingendo a ciascuna di esse un bicchiere d'acqua da versare in una bottiglia. Il percorso andava fatto senza ritornare mai sui propri passi, senza attraversare fossati, senza girarsi indietro. Una volta giunti a casa la bottiglia contenete l'acqua delle sette fontane veniva posta sulla finestra meglio asposta a levante. Ai primi raggi del sole che colpivano la bottiglia la ragazza poteva vedere, riflesso nell'acqua, il volto del futuro sposo oppure il presagio di eterno zitellaggio.

 

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