la Luna nuova |
Notizie, tradizioni, solidarietà da Palagano e dintorni |
Raccolta delle lettere pubblicate sul periodico
la Luna nuova - Aprile 2005 |
Cara Luna,
mi fa piacere leggere che qualche persona ha capito il giusto significato della mia lettera scritta nel luglio scorso riguardante la nuova ambulanza.
Il sig. Ugo Beneventi ha centrato l'obiettivo al primo colpo, cioè: non esiste cosa peggiore e dannosa dell'indifferenza, in tutte le cose! Alcune persone ho notato dopo la mia lettera, non solo mi hanno tolto il saluto (forse perché si sono sentite toccate in primis) ma addirittura hanno cercato di convincere alcuni volontari a togliersi dall'A.V.A.P.!
A queste persone voglio dire alcune cose: sinceramente non mi interessa nulla del vostro saluto, mi dispiace perché io prima di togliere la parola o il saluto a chiunque, amico, o no, cerco di chiarirmi e comunque non ho nessun problema a spiegarmi faccia a faccia! Della mia lettera e delle voci circolate per il paese risulta che avete capito l'esatto contrario di quello che ho voluto far capire! A parte la presenza durante la manifestazione che è stata nulla (ma d'altra parte ognuno ha i suoi impegni) io non ho nulla contro Aravecchia, la festa dei matti, la festa di Savoniero, Boccassuolo, Monchio, Susano o di chi sa dove! Anzi! Per fortuna che ci sono queste manifestazioni! Ma è altrettanto vero che non sono mai mancato né io né un buon numero di volontari, sia a consumare che a dare una mano!
Quello che mi dà fastidio è il fatto che alcune persone pensano e credono che l'A.V.A.P. e l'ambulanza siano mie! Di Giancarlo Caminati! Magari! Sarebbe il mio grande sogno! Poter essere un infermiere o un medico con la mia ambulanza, una mia sede e magari anche un signor stipendio! Ma non è cosi! L'A.V.A.P. e le sue ambulanze sono di tutti! Io sono onorato di essere il presidente di questa associazione ma sono anche disposto a togliermi di mezzo se ciò serve a far sì che questa migliori.
L'importante è che io possa continuare a fare il volontario, il resto non conta! Molti degli organizzatori di queste feste sono stati insieme ad altri i fondatori dell'A.V.A.P. Palagano e penso che proprio per questo motivo dovrebbero tenerci più di altre persone e far sì che quest'ultima sopravviva a tutti i costi.
Concludendo devo anche dire che ci sono state delle persone che mi hanno dato delle soddisfazioni uniche da quando sono presidente, i maestri "ciacciai" che in ogni manifestazione hanno devoluto l'incasso all'A.V.A.P., i ragazzi del bier-fest che pur non essendo volontari (non tutti) mi hanno detto: "Pensando e rileggendo la tua lettera abbiamo deciso di organizzare e devolvere l'incasso della bellissima corrida di Natale! Grazie siete stati grandi!
Saluto tutti e auguro uno splendido 2005 anche a chi non mi saluta più!
Caminati Giancarlo (Costrignano, 05/01/2005)
Carissima Luna,
ho letto con piacere l'articolo di Gabriele Monti "Vento del Nord"; condivido le sue intelligenti osservazioni, dettategli dal film "Chocolade" che ho visto anch'io. Ne approfitto per alcune considerazioni di carattere religioso, specialmente là dove dice che c'è paura di dover mettere a nudo ideali (e aggiungo sentimenti) e magari scoprire di non averne. Purtroppo c'è molta gente che confonde gli ideali col tornaconto personale. Giunti, però, ad una certa svolta della vita, e arriva sempre per tutti, fare il bilancio della propria esistenza diventa una sofferenza e, allora, si preferisce trincerarsi dietro il rifiuto della realtà, dietro l'intransigenza, senza alcun rispetto per gli affetti e i sentimenti altrui. Seguendo ancora la traccia di Gabriele, spendo ancora due parole sui nostri cristiani della domenica, essendo imminente la Santa Pasqua del Signore. "Padre nostro che sei nei cieli...." sarei tentato di fare una predica, ma non è il mio mestiere, anche se del "predicatore" ne ho preso parecchie volte. Non è il mio mestiere fare prediche, ma qualcuno che le faccia ci vuole pure. Ci vuole, o ci sarebbe voluto qualcuno che spiegasse a noi cristiani che non abbiamo il diritto di dire: "Padre nostro" finchè non ne abbiamo capito bene tutto il significato; non si può dire "Padre nostro" e isolare gli altri; non si può dire "Padre nostro" e sparlare degli altri; non si può dire "Padre nostro" e disprezzare gli altri, ritenendoci superiori a tutti; infine non si può dire "Padre nostro" ed essere, per esempio, favorevoli alla pena di morte, magari solamente per quelli che hanno la pelle scura o che la pensano diversamente da noi. Bisognerebbe spiegare a noi cristiani che è inutile dire la messa, magari solo a pagamento, a gente che non ne capisce il significato profondo. Prima si spieghi poi si celebri, altrimenti si rischia di gettare le perle ai porcellini. Non possiamo dedicarci al culto di Dio nella massima ignoranza di ciò che facciamo, perché così facendo, si ingenera il qualunquismo: marasma nel quale tutti ci riteniamo maestri e nessuno ascolta più la Parola di Dio. Noi siamo un popolo di docenti pur non avendo niente da insegnare a chicchessia; non avendo, ad esempio, letto una sola riga del Concilio Ecumenico Vaticano Secondo.
Abbiate pazienza, ma voglio scrivere ancora due righe per i cristiani impegnati in politica, i quali godono di tanti e tali privilegi anticristiani da fare impallidire la coscienza di ogni cristiano di buon senso. All'uopo allego un elenco di privilegi, tratto da internet, che la dice lunga: i cristiani non possono continuare a cantare in un coro del genere! Per favore, Onorevoli cristiani, diteci qualcosa!
Telefono cellulare: gratis
Tessera del cinema: gratis
Tessera teatro: gratis
Tessera autobus-metropolitana: gratis
Francobolli: gratis
Viaggi aereo nazionali: gratis
Circolazione autostrade: gratis
Piscine e palestre: gratis
Ferrovie dello Stato: gratis
Aereo di Stato: gratis
Ambasciate: gratis
Cliniche: gratis
Assicurazione infortuni: gratis
Assicurazione vita: gratis
Auto blu con autista
Ristorante: gratis. (Nel 1999 hanno mangiato e bevuto per 1.472.000,00 euro).
Prendono uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in Parlamento, mentre obbligano i cittadini a 35 anni di contributi, per ora!!!
Circa 103.000 euro li incassano con il rimborso delle spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per quelli che sono stati Presidente della Repubblica, del Senato o della Camera (esempio: la signora Pivetti ha a disposizione e gratis un ufficio, una segretaria, l'auto blu ed una scorta).
Alcune settimane fa il Parlamento ha votato all'unanimità e senza astenuti (ma và) un aumento di stipendio per i parlamentari pari a circa 1.135,00 euro al mese. Inoltre la mozione è stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali.
Stipendio: euro 19.150 al mese
Stipendio base: euro 9.980 al mese
Portaborse: euro 4.030 al mese (generalmente parente o famigliare)
Rimborso spese di affitto: euro 2.900 al mese
Indennità di carica: da 335 a 6455 euro al mese.
Cordialmente,
Ugo Beneventi (Costrignano)
Cara Luna,
fra un anno circa si terranno le elezioni amministrative nel nostro comune di Palagano. La mia non più verde età non mi consente tante ambizioni, tuttavia un sogno nel cassetto lo nutro ancora. Vorrei vedere il mio comune uscire da quello che è diventato, secondo me, un andazzo pericoloso; amministrare, cioè, l'esistente, senza entusiasmo e senza spinte innovatrici. Eppure i problemi non mancano e con essi nemmeno le opportunità di fare qualcosa di socialmente valido. Mi permetto di segnalare due problemi che, secondo me, basterebbero da soli a qualificare e a far passare alla storia un'amministrazione comunale. Sono:
1°) una decisa politica delle acque e del territorio;
2°) la raccolta e lo smaltimento, in loco, dei rifiuti solidi urbani. Inutile nascondersi dietro un dito; questi problemi esistono e non si può più chiudere gli occhi.
Si creerebbero ricchezza e posti di lavoro e i nostri giovani avrebbero un futuro. Non mi rivolgo ad un partito o ad uno schieramento politico, mi rivolgo a tutti indistintamente. C'è tempo sufficiente per metterci d'accordo, ma bisogna incominciare subito. A questo problema o ci mettiamo mano noi o ci penserà la mafia, che di affari se ne intende.
Spero che chi di dovere reagisca.
Cordialmente,
Ugo Beneventi (Costrignano)
Spett.le redazione de la Luna Nuova,
Voglio approfittare di Voi, che siete l'unica fonte di comunicazione della valle, per ringraziare pubblicamente tutte le persone che si sono adoperate nello spegnimento dell'incendio sviluppatosi in Boccassuolo nella serata del primo marzo. Sono tanti quelli che a vario titolo sono intervenuti a cominciare dai vicini di casa, dal personale medico, dall'AVAP di Palagano, che fino a notte inoltrata si sono adoperati nei soccorsi.
Desidero evidenziare un episodio che mi ha particolarmente toccato: il sig. Vittorio Sassorossi non ha esitato ad accorrere sul luogo dell'incendio e a prestare la sua opera di volontario AVAP anche se poche ore prima aveva partecipato al funerale di suo padre. Grazie Vittorio.
Il più sentito ringraziamento va comunque a quegli uomini che hanno reso possibile che la casa di mia madre non andasse completamente distrutta, in particolare un immenso ringraziamento ai signori Edmondo e Ivano Bernardi i quali non hanno esitato ad entrare nel luogo dove era scoppiato l'incendio e a rischio della propria incolumità sono riusciti a bloccare il fuoco. Io e mia madre gli saremo per sempre grati.
Quanto sopra dimostra ancora una volta che il mio paese, ma anche la mia valle, è abitata da persone che in qualsiasi momento sono pronti a darti una mano anche a costo di correre gravi pericoli. Sono orgoglioso dei miei conterranei.
Probabilmente avrò tralasciato di ringraziare altre persone, di questo mi scuso anticipatamente.
L'unica critica che mi sento di fare è quella rivolta alla strutture che sovrintendono i Vigili del Fuoco .
E' assurdo che siano partiti da Pavullo, sono arrivati dopo un'ora ad incendio completamente domato...
E' inaudito che nella nostra valle non ci sia un distaccamento dei vigili più vicino. Mi è stato assicurato, dalle alte sfere regionali e provinciali, che è in fase di delibera un decreto per la costituzione di un distaccamento dei vigili forse a Montefiorino, speriamo che anche a seguito di questo evento si possa accelerare tale procedura.
Consentitemi adesso un sentito e commosso ricordo di Teresa Bernardi. Purtroppo il suo cuore ha ceduto proprio in quella disgraziata sera mentre si stava adoperando nei soccorsi.
Per mia madre è stato un trauma, era come una sorella minore. Per lei la vita non sarà più la stessa.
Teresa, spero che da lassù tu possa ancora assistere, proteggere ed aiutare mia madre, cosa che hai sempre fatto nella vita terrena. Ciao.
Vi ringrazio per lo spazio accordatomi.
Primo Bernardi (Roma)
Pighetti Maria Wanda (Boccassuolo)
Ringraziamento
Le insegnanti e i bambini della scuola materna ed elementare di Palagano ringraziano i genitori e la Contrada Aravecchia per le iniziative intraprese nel Mercatino di Natale a favore della scuola.
Grazie AVAP
I familiari di Pacchiarini Ezio desiderano ringraziare l'AVAP di Palagano e in particolare i signori Albicini Graziano, Caminati Giancarlo, Casini Sauro e Perini Paola per la professionalità dimostrata.
Grazie anche ai medici addetti al servizio elisoccorso che hanno prestato il loro aiuto in data 3/2/2005 e a tutte le persone che ci sono state vicine in questo periodo.
Pacchiarini Viviana
Ricordo di mia madre.
La vorrei ricordare negli anni più belli, sorridente, serena; la rivedo, invece, affaticata, sulla sedia nella sua cucina, tra il tavolo e la stufa a gas, con i capelli bianchi, corti, a volte in meditazione, a volte con il lavoro all'uncinetto in mano. Forse mai l'ho sentita tanto vicina come ora, molto di più di quando la potevo ancora chiamare.
Allora le differenze, a volte, ci separavano, specialmente negli ultimi anni della nostra vita insieme, nonostante l'attaccamento e il nostro non riuscire mai a stare lontane. Era forte mia madre!
Aveva combattuto per gran parte della sua vita a cominciare dall'infanzia; forse proprio per questo mi riesce difficile pensare che mai ci sia stata anche per lei un'infanzia.
Negli anni della povertà per tutti, lei c'era sempre ad annunciare la gioia dopo i dolori del parto: per tutti era la signora Olga, la levatrice amata e stimata. Sono contenta e fiera di averla avuta come madre e spero che abbia capito tutto quello che non le ho mai detto.
A volte l'angoscia mi prende per tanti ricordi di momenti trascorsi insieme, tanti sentimenti che lei di me credevo non sapesse, ma forse mi sbagliavo.
Il cordone che mi univa a lei si è rotto solamente il 18 maggio 1995, a 95 anni quando la sua figura era ormai spenta, nella camicia azzurra con il golfino blù che ancora vedo e mai dimenticherò.
Il suo corpo ormai intoccabile per la sofferenza, girato su un fianco e rannicchiato come un utero materno, muto per sempre dopo tanti lamenti e invocazioni.
Sopravvive il mio amore per lei che è stato ed è tuttora immenso.
Cristiana Sorbi (Montefiorino)
Il crepuscolo.
Per me il crepuscolo è l'ora più bella della giornata. C'è più silenzio intorno e i colori si stagliano nitidi nelle giornate di bel tempo.
Le montagne scure e le vallate, con le prime luci che brillano, pare che formino tanti piccoli presepi; i pendii boscosi formano delle chiazze scure che sbilanciandosi verso l'alto formano una volta apparentemente impenetrabile.
E' tutto molto bello e si vorrebbe fermare il tempo e mentre gli occhi ammirano tanta bellezza, il cuore pare s'innalzi e i suoi battiti accelerano.
Silenziosa cammino guardando il mio paese con l'imponente rocca che abbellisce un cielo stellato, mentre una piccola falce di luna, che pare quasi finta, la sovrasta.
Ecco il miracolo si è compiuto, sono emozionata e felice perché il racchiudere nell'anima tanta bellezza mi dà queste sensazioni.
Ma la voce di un'amica che passa e dice: "Ciao, bella serata vero?" e io rispondo che sì è molto bella, mi fa tornare solo una persona che cammina e, affrettando il passo, raggiungo la porta ed entro in casa.
Cristiana Sorbi (Monteforino)
Memorie di un vecchio alpino
Ero un ragazzo di appena vent’anni
Pieno di vita e senza malanni
Vivevo. La mia classe fu chiamata
A fare il soldato da bravo alpino:
Addestramento lassù a Torino,
Ma dopo tre mesi finito tutto
Fui spedito sul fronte russo.
Appena arrivato in zona di guerra,
Lo scoppio di bombe: tremava la terra.
Si avanzava in silenzio restando muti,
Incomincio a vedere i primi caduti.
Eran ragazzi di appena vent’anni
Morendo chiamavano le loro mamme.
Era uno strazio a veder da vicino
Quelle facce ancor da bambino.
Ma oltre tutto bisognava sapere
Aver compiuto il loro dovere:
Non si son rifiutati di fronte ai guai
Perché l’orgoglio alpino non mente mai!
Poi arrivò il freddo in abbondanza,
Il termometro scese quasi a cinquanta.
Era un disagio oltre la guerra
Trincee e rifugi per noi sottoterra
Il terribile freddo non ci abbandonava.
Mentre il nemico ne approfittava:
Lui avanzava inesorabilmente
Noi per fermarlo eravamo impotenti.
Ancora il freddo che tutto bloccava...
Così il nemico ci circondava.
Fu convocata tutta l’armata
Così fu decisa la ritirata.
Furono undici i combattimenti;
Che ci battemmo con unghie e coi denti
Ricordo bene da quella vetta
Dove vedevo Nicolaijevska,
E poi giù per quella via
Verso il passaggio della ferrovia...
Questi sono ricordi lontani
Ma là fu la tomba dei miei compagni.
Arrivammo all’uscita, questo si sa,
Ma più di centomila rimasero là
Perché la lotta fu in minoranza:
Eravamo uno contro cinquanta.
Ma oltre tutto poi s’è saputo
L’alpino in Russia non fu mai battuto!
Per noi la resa era cosa seria
Voleva dire morire in Siberia.
L’orgoglio alpino, lasciatemi dire,
Piuttosto che resa preferisce morire.
Fui assegnato alle salmerie:
Erano uscite dalla battaglia
Bisognava riportarle anche loro in Italia,
Ma la tradotta non era vicino
Ci fu ancora un mese di lungo cammino.
Arrivammo in Italia i più fortunati
Tutti contusi e male andati
Non c’era più amore nei nostri cuori
Ma solo rabbia e tanto rancore
Io avevo sempre un amico vicino
Era l’orgoglio di un vecchio alpino
Per me l’orgoglio è sempre bello
Perché dell’alpino ne porto il cappello
Ora saluto tutti gli alpini
"Veci" e "bocia" lontani e vicini.
Viva gli alpini!
Ricevuto da autore ormai novantenne
che desidera rimanere anonimo
In risposta a Doriano.
Ciao, sono una lettrice tediata dalla Luna... e non voglio certo tediarti.
Dopo aver letto il tuo intervento sul nostro S. Padre e sul suo, per te, negativo operato, non ho creduto opportuno darti credito con una risposta.Tanto a quelli come te piace soprattutto parlarsi addosso!
Ora, dopo gli avvenimenti di questi giorni,mi pare di sentirti... commozione mediatica, coinvolgimento vicendevole, emozione di pancia...
E ho considerato quanto siamo fortunati in tutto questo, noi milioni di idioti che lo abbiamo amato e seguito, dopo che lui è venuto da noi e ci ha presi per mano uno per uno...
Fortunati... perché in mezzo a noi sei rimasto tu... unico vero illuminato... e ora che tutto è finito, che non saremo più condizionati dalle sue parole e dal suo dolce sorriso, potrai ricondurci alla ragione!
Ora aspettiamo istruzioni per l'uso corretto della parola di Cristo e sono certa che tu sai cosa dirci al proposito.
Aspettiamo il via... per una vita libertina, fatta di incontri occasionali e liberi... Basta usare il preservativo!
Poi, caso mai, andremo a confessarci dalle pretesse, che saranno così comprensive e materne...
E in chiesa, nel caso, si può sempre fare quattro chiacchiere e decidere se continuare a leggere il Vangelo o commentare insieme Codice da Vinci così... per farci un pò di cultura alternativa!
Bei tempi ci aspettano, ma... non contare su di noi!
Per lo meno... Io mi tiro fuori!
Ciao.
Daniela
Caro Doriano,
ho letto la tua lettera e devo dire onestamente che condivido molte delle tue idee, mentre su altre non mi trovo sulla stessa sintonia. Da amico (spero!) di vecchia data, senza volere minimamente polemizzare su quanto hai scritto, intendo fare alcune considerazioni:
1) Ammiro enormemente il tuo percorso alla ricerca di Dio nella tua esistenza:hai cercato di scoprirlo nella tua comunità parrocchiale, ma soprattutto hai cercato di trovarlo nei fratelli più bisognosi, recandoti numerosissime volte in vari paesi dell'Africa e dimostrando una disponibilità e generosità che non ha eguali (magari fossi capace di tanto!).
2) Condivido con te i molti dubbi sulle regole che la Chiesa ha fissato a proposito dei problemi legati alla sessualità o a vecchie concezioni di "Limbo... Purgatorio e Inferno". Giustissima la tua affermazione che un padre non condannerebbe mai un proprio figlio a delle pene atroci.
3) Sono perfettamente consapevole che molte celebrazioni domenicali, i funerali o le processioni hanno perso gran parte della loro "sacralità" e sono divenuti spesso quasi dei simboli "tribali" che non sono più in grado di coinvolgere molti fedeli.
D'altra parte mi sento di obiettare su alcune tue affermazioni che non condivido:
A) La crisi della frequenza ai Sacramenti, alla Messa o alle iniziative promosse dalle parrocchie, non sono certamente dovute al "Magistero della Chiesa". Tu lo sai che l'individualismo odierno sta creando enormi difficoltà a tutte le varie categorie dell'associazionismo: dalle polisportive ai circoli di partito e a tutte le varie forme di aggregazione; ognuno, purtroppo, tende sempre più a coltivare il "proprio orticello", a frequentare la minuscola ed esclusiva compagnia di amici o a passare le serate davanti a quel "feticcio" che è la televisione. Tu, che hai sperimentato in prima persona anche l'impegno politico, sai sicuramente quanto sia difficile coinvolgere qualcuno nella gestione della nostra piccola comunità!
B) La Chiesa essendo "Cattolica ed Universale" deve certamente andare oltre e, a volte, contro mentalità e culture che sono estremamente diverse per sensibilità e tradizioni, per cui, quella che, con brutta parola, definiamo "gerarchia", è costretta ad imporci dei vincoli o "canoni" che sono il risultato di mediazioni e di compromessi che non sempre condividiamo. Pensa ad esempio che cosa avverrebbe presso determinate culture se venisse abolito il celibato per i preti! Non possiamo ridurre la Chiesa al nostro "status mentis" ed alle nostre esigenze particolari: non sarebbe più una Chiesa Universale. Se noi volessimo creare i riti o le pratiche religiose esclusivamente tenendo conto delle nostre esigenze, delle nostre tradizioni o del nostro "modo di sentire", certo ci sentiremmo più realizzati e parteciperemmo, forse, con più entusiasmo, ma non saremmo di sicuro "cattolici" e non formeremmo una "ecclesia".
C) Tu attribuisci gran parte della crisi del "Cristianesimo" al Papa attuale ed a coloro che lo consigliano, (anch'io sento una certa repulsione su certe prese di posizione di vescovi o preti che spesso tendono a politicizzare i sentimenti religiosi) tuttavia mi sento di dirti, caro Doriano, che se tu hai fatto la scelta di metterti fuori della Chiesa, non lo puoi aver fatto solo ed esclusivamente in contrapposizione all'operato di Giovanni Paolo II. Tu sai benissimo che il Papa attuale (che ha sempre preferito definirsi Vescovo di Roma e che non ha mai voluto imporre verità di fede parlando ex cathedra) è certamente l'uomo più importante della storia contemporanea, in quanto è stato l'artefice dei cambi epocali del nostro pianeta: il crollo del muro di Berlino, la caduta dell'ideologia comunista, la nascita di numerosi stati della nuova Europa, la fine della "Guerra Fredda"... sono eventi che hanno visto sempre protagonista il "Papa polacco". La più autorevole voce che si è battuta per la pace nel mondo è sempre stata quella del Papa che, nonostante le tue pessimistiche previsioni, riesce a coinvolgere milioni di giovani ed operatori che continuano a diffondere i principi del Vangelo. Quando sei andato in terra di missione hai sicuramente incontrato suore e preti che erano spinti dal tuo stesso desiderio di portare un pezzo di pane a dei poveri esseri minati dalla malattia e dal sottosviluppo, ma che avevano e conservano una motivazione ben precisa: trasmettere quei grandi valori di solidarietà ed altruismo che Cristo è venuto ad annunciare.
Caro Doriano, ti invito a riflettere: nonostante i tuoi dubbi e le tue delusioni, rimani nella Chiesa Cattolica; incontrerai persone che ti deluderanno, sentirai discorsi che ti faranno venire il voltastomaco, tuttavia avrai modo di condividere con altri i tuoi problemi e i tuoi dubbi. Anche se il vecchio Papa non ti risponderà, sappi che ci sono tanti amici che sono pronti a confrontarsi con te e ad accogliere anche le tue critiche costruttive.
Silvano Braglia (Palagano)
Carissimo Doriano e carissimi amici della Luna,
ho letto attentamente la tua lettera e la trovo interessante riguardo alla tua "presa di posizione" per un argomento così delicato che dovrebbe coinvolgere tutti. Ti rispondo francamente e lo faccio con trasporto, rispettando la tua preghiera: "Fa qualcosa ma fallo presto". Hai perfettamente ragione: non c'è più tempo da perdere in chiacchiere; bisogna far parlare il cuore. Allora: partiamo dalla "ricerca di religiosità pura" che si legge fra le tue righe. Bravo: è positivo anche solo parlarne. Io, personalmente, sono convinto che per muoversi "in avanti" dobbiamo come prima cosa "muoverci dentro", senza nessuno stimolo o condizionamento esterno. L'immobilismo, mediante la corazzatura emozionale è un fatto deleterio, perché non rende l'uomo "libero" e quindi non capace di stare immobile aspettando gli eventi, ma lo rende "desideroso" di stare immobile. "Se la vita è veramente vita, si muove solo in avanti, alla ricerca del nuovo" (ecco i cambiamenti, gli approfondimenti). Fino ad oggi, nessun singolo episodio di sviluppo è avvenuto per un "sommovimento interiore", tutti sono stati imposti dall'esterno, e quindi non sono sorti da "dentro".
Appare ovvio che l'uomo non è riuscito a comprendere se stesso, non ha "voluto", addirittura "osato", comprendere se stesso. Ha chiuso tutte le porte alla conoscenza e alla comprensione di se stesso. Un motivo ci deve pur essere per non averlo fatto. Per me è quello che dicevo prima: "l'immobilismo". Quindi bravo per questo tuo sfogo esistenziale e spero che possa portare ad un momento di crescita per tutti.
Il mio punto di vista l'ho già espresso altre volte toccando altri argomenti: ognuno di noi dovrebbe, da solo, ricercare nel proprio animo il motivo della sua esistenza terrena partendo dalle "radici", ma le radici sono fissate nella "Genesi", al di là di tutto il marasma che è successo dopo (dal peccato originale alla scienza, alla perversione di tutto lo scibile umano). Il motivo principale della nostra presenza sulla terra è racchiuso nella "similitudine", legge ferrea che tiene in armonia tutto l'universo: avete mai pensato al significato di questa parola? Oltre a rappresentare tutto il Creato, significa "verso l'Uno", l'Essere Superiore, la Luce. Ognuno di noi ha uno "Scopo" ben preciso da raggiungere ed un "Compito" altrettanto ben definito da svolgere: entrambi devono essere sempre visti in funzione della propria individuale evoluzione spirituale, per cui chi ha maggiore capacità dovrebbe adoperarsi per aiutare chi ne è alla ricerca.
L'aiuto che potremmo dare ai nostri simili, rappresenta proprio il "sassolino buttato nello stagno" da Doriano e che tutti speriamo di poter raccogliere e fecondare (come nella parabola del Seminatore). Riguardo alla "religione", la definizione desunta dal vocabolario "Palazzi", significa: "Il sentimento dell'uomo verso la divinità, l'insieme dei riti e comandamenti che gli uomini osservano per onorare la divinità". Lo facciamo noi con trasporto? Lo interiorizziamo? Ci comportiamo nel rispetto dei valori primordiali dettati appunto dalla Creazione? Sono convinto che tutto dovrebbe avvenire "dentro", nel rispetto di una sacrosanta verità: quella di pensare con la propria testa, abbandonando per sempre l'immobilismo. Inoltre, dovremmo tutti, ma logicamente singolarmente, ragionare su dati di fatto e nel rispetto delle regole, senza creare "divisionismo", ma anche fanatismo, occultismo, opportunismo, oscurantismo, spiritualismo, qualunquismo, menefreghismo, terrorismo (quello psicologico è peggiore delle bombe!), catastrofismo e tanti altri "ismo". L'amore non gode dell'ingiustizia, ma gioisce della verità e la verità va ripetuta fino a quando esiste chi non ci crede. Colui che ama, amerà sempre la verità.
S. Agostino scriveva: "Concentrati in te stesso e solo lì troverai Dio"; concentrandoti in te stesso, quindi, ti concentri in Dio, perché Egli è in te e tu in Lui in un unico "Uno".
Un abbraccio a tutti e un caloroso saluto a Doriano (chiedo scusa per il "tu", ma penso di essere un fratello maggiore).
P.S. Per me l'argomento base è la "fede", per cui io ho tentato di trattarlo da un punto di vista non in "contrapposizione", ma in "armonia" con il tuo. Circa la tua presa di posizione, ritengo sia giusta, ma suscettibile di chiarimenti, che non mi sento di poter esprimere, perché non sono un profondo conoscitore di religioni, di qualsiasi religione, perché ce ne sono tante.
Francesco Discienza (Milano)
Nota della redazione
In riferimento alle reazioni provocate dalla lettera di Doriano Torri due lettori (D. e G.) noteranno che non sono stati pubblicati i loro scritti. Questo perchè siamo venuti a conoscenza che il testo era stato concordato.
Permetteteci anche di puntualizzare un'altra questione. Alcune persone se la sono presa, anche in modo piuttosto pesante, con alcuni nostri collaboratori, accusandoli di aver permesso la pubblicazione della lettera di Doriano. Consideriamo questo modo di comportarsi assolutamente scorretto. Intanto perchè hanno sbagliato destinatario. La decisione di quali articoli pubblicare non dipende dai collaboratori ma dai redattori. La pubblicazione della lettera di Doriano non è stata semplice e le motivazioni sono state espresse in un apposito riquadro. Queste persone avrebbero fatto meglio a scriverci e motivare il loro dissenso. Avrebbero fatto qualcosa di più costruttivo... ma come spesso capita da queste parti si preferisce chiacchierare e polemizzare senza esporsi e confrontarsi. Diversa è la posizione di chi ha ritenuto che una lettera simile non fosse degna di risposta (e questo è comprensibile).
Detto questo gradiremmo chiudere definitivamente l'argomento.
Bambole
Bambole, fatte per
piacere all'uomo.
Bambole, fuori,
ma dentro, pure voi,
avete un cuore.
Bambole che amate,
e amor chiedete,
bambole della notte,
bambole senza soste,
voi, che all'uomo dite
sempre sì.
Bambole costrette
a far sempre l'inchino,
bambole, pure voi,
siete uguali a
tutti noi.
Remy Frey (Palagano)