la Luna nuova |
Notizie, tradizioni, solidarietà da Palagano e dintorni |
Raccolta delle lettere pubblicate sul periodico
la Luna nuova - Maggio 2000 |
10 marzo 1944
Cara Luna,
oggi è il 18 marzo 2000 e mi ritrovo, con parecchie altre persone, nella Chiesa di Monchio per commemorare la strage di Monchio, Costrignano, Susano, Savoniero del 18/03/1944.
Prende la parola il Presidente del Senato della Republica: On. Nicola Mancino. Le sue sono parole semplici che tuttavia hanno provocato, in me, un’emozione acuta.
Poco prima, il parroco, aveva letto una paginetta di un testimone oculare: don Luigi Braglia, allora titolare della parrocchia di Monchio che, per la coincidenza di luogo, di giorno e di data, risulta di una atrocità straziante.
La mia mente ha rivisitato, in un attimo, quel giorno maledetto e ha passato in rassegna tutto ciò che vide.
Dio risparmi ai nostri giovani esperienze come quelle!
Vorrei che essi, senza odio, non dimenticassero per non ricaderci.
E per aiutarli voglio lasciare loro un segno: non ho trovato di meglio di ciò che il mio cuore mi ha dettato tutto d’un fiato: una piccola poesia.
Eccola, la dedico volentieri a loro:
In quel diciotto marzo del quarantaquattro,
dei nazisti in mano alla marmaglia,
cadean a quattro a quattro
davanti alla mitraglia.
Dei martiri il gran pianto,
dei moritur il lamento,
contro quel muro ha infranto,
col suo ululato, il vento.
Eran parole d’amore,
eran parole di pace,
come solo sa dir chi muore,
come solo sa dir chi giace.
Ugo Beneventi
Benvenuto 2000!
Benvenuto 2000… lasciamoci il passato alle spalle!
Alla fine di questi 365 giorni potremo avere la certezza che Internet, sia come innovativo mezzo di comunicazione, sia come innovativo mezzo pubblicitario e di transazioni commerciali, sarà la nuova rivoluzione industriale.
D'ora in poi nessun'azienda che voglia stare sul mercato con qualche chance di successo potrà permettersi di ignorare il mondo virtuale e di ritenerlo solamente una "moda".
Internet e un'innovazione tecnologica di rottura con il passato, capace di travolgere il vecchio modo di produrre, di porsi sui mercati, di vendere.
I paesi più liberi economicamente, come gli U.S.A., saranno quelli che prevarranno nel cybermercato; e quindi ancora una volta detteranno le leggi economiche e sociali.
L'Europa e ancora di più l'Italia, (che precipita purtroppo al 21 posto nella classifica che misura il grado di libertà economica) sono ingabbiate da forze conservatrici che limitano loro le possibilità di cogliere le immense opportunità offerte dalla rete.
Internet annulla i tempi, cancella le coordinate geografiche e rende tutto più vicino e in un qualche modo cancella gli orizzonti umani. Forse è la prima volta che l'umanità ha a disposizione una leva d'autentica democrazia, attraverso la quale anche la piccola azienda o il singolo individuo possono, con l'intelligenza e la forza delle proprie idee farsi conoscere, commerciare e fare valere i propri diritti.
Il mondo virtuale é però democratico soprattutto perché il potere passa ai consumatori/navigatori, loro solo possono decretare il successo o l'insuccesso di una qualsiasi iniziativa.
L'Italia come il solito è in ritardo. Purtroppo nel nostro paese si continuano a prediligere i "cellulari" al personal computer… triste vero?!
Speriamo e poniamo fiducia nei possibili nuovi cybernauti e nel loro apportare idee e fatti positivi a questo mondo virtuale che ci rende tutti finalmente appartenenti ad un'unica gran tribù senza confini di nessun genere.
Livio Nannetti
Continuate così
Vi ringrazio per l’invito all’assemblea, purtroppo sono molto distante fisicamente.
Rinnovo un grosso grazie per tutto quello che fate per il nostro comprensorio. Continuate così.
Spero di poter mettere a disposizione le poche cose che conosco e che possono interessarvi.
Ho alcune foto di personaggi tipici del mio paese.
"Ciao Boccassuolo
con i castagnacci
che a Palagano
li chiaman ciacci
cun du mnufachie e
del carshent fritt
e del bragher che
gl’ienshtan mai zitt..."
Saluti a tutti, un cordiale buon lavoro!
Un boccassuolese T.O.C.
Luciano di Boccassuolo
(momentaneamente a
Vedano al Lambro)
Dalla Francia
Carissimi redattori de la LUNA,
ricevo sempre il vostro giornalino e lo leggo con grande interesse, ora ho visto che avete una E-Mail.
Io ora sono completamente invalido, il mio unico passatempo è il computer.
Vedo che fra di voi vi sono degli esperti del nostro dialetto, perciò mi permetto di chiedervi un grande favore, vorrei conoscere il nome italiano dei seguenti alberi: indan, carpen, opi, maruga, ornel.
Fiorenzi Roberto, Francia
rfiorenzi@aol.com
Carissimo signor Fiorenzi la sua e-mail è stata la prima a giungere nella nostra redazione. E' per noi un grande piacere constatare che persone, come lei, da tanto tempo lontane dal loro paese d'origine, vogliano mantenere vivi ricordi e legami con la propria terra anche nelle piccole cose come possono essere i nomi di alcune piante. Tentiamo ora di rispondere ai suoi quesiti.
La maruga è la robinia (Robinia pseudoacacia) proveniente dall'America Settentrionale, introdotta in Europa nel 1800.
L'indan è l'ontano (Betulacee). Si trova soprattutto in prossimità di corsi d'acqua, fino a 1000 m di altitudine. Il legno assai resistente all'acqua è usato soprattutto per intaglio, tornitura ed ebanisteria.
Il carpen è il carpine (Carpinus betulus). Il legno è biancastro, pesante, duro e compatto: è pregiato per attrezzi agricoli ed è ottimo combustibile.
L'opi è l'acero di monte (Acer pseudoplatanus). Il legno è resistente, compatto, duro e pesante, di colore bianco o sfumato in rosa o in giallo. Di facile lavorazione anche al tornio, è largamente usato per mobili.
L'ornel è l'ornello (Fraxinus ornus). Piccolo albero con fiori bianchi in vistose infiorescenze primaverili. Talvolta coltivato come ornamento ma anche, soprattutto in Sicilia e in Calabria, per l'estrazione della "manna"
Appello
Cara Luna,
mi chiamo Chiara, ho 10 anni e vorrei che tu mi aiutassi ad esaudire un mio desiderio.
Leggendo un racconto a scuola, che parlava degli animali rinchiusi in piccole e strette gabbie, in alcuni zoo, ho provato molta tristezza per loro e ho deciso di aiutarli. Non voglio che si chiudano tutti gli zoo, ma solo che gli animali siano trattati meglio. Se qualcuno la pensa come me mi scriva a questo indirizzo:
Chiara Bettuzzi
Via Palazzo Pierotti, 4/a
41046, Palagano (Modena)